Una mail che reca una falsa accusa contro i destinatari da parte dei Carabinieri di Stato: ecco la nuova forma di truffa che sta circolando sul web in questi giorni.
Da qualche giorno ormai molte caselle postali elettroniche di cittadini ignari della truffa stanno ricevendo mail che recano una falsa denuncia per reati tra i più aberranti e richieste strettissime di invio di denaro per cancellare l’accusa.
La mail non riporta i dati dell’accusato, né informazioni specifiche riguardo l’accusa che gli è stata volta, ma l’intestazione della mail e l’allegato incluso nel messaggio recano l’intestazione e la firma dei Carabinieri di Stato e del Capo della Polizia. Vediamo in cosa consiste questa truffa e come stare attenti a non cascarci.
Denunce per reati atroci a innocenti cittadini
Se vi arriva una mail in cui vi accusano di reati atroci, fate molta attenzione e soprattutto non rispondete mai alla mail: è una maxi truffa. La mail in questione sembra a tutti gli effetti un comunicato del Ministero dell’Interno e della Polizia, poiché reca nell’allegato il timbro e la firma del Capo della Polizia, in Dott. Lamberto Giannini. Inoltre l’allegato è un facsimile a tutti gli effetti dei documenti ufficiali che il Ministero invia tramite strumenti appositi a chi davvero è accusato di qualche reato.
In questa truffa, però, la mail non riporta informazioni ufficiali né i dati anagrafici dell’accusato, come invece dovrebbe essere nei documenti ufficiali. Anche il reato non viene definito: le accuse sono vaghe e non riportano dettagli fondamentali per descrivere il reato, si parla in modo generico di pedofilia, pornografia, esibizionismo, pornografia cibernetica e così via. Tutti reati atroci e aberranti che, per i truffatori, sono utili per attirare l’attenzione di chi legge e per generare ansia nel ricevere maggiori informazioni.
Altro segnale di allarme per farci capire che si sta parlando di una truffa è la richiesta immediata e stringente di risposta: nella mail è specificato che il destinatario deve rispondere alla mail entro 72 ore, inviando i suoi dati anagrafici e le sue informazioni sensibili. Inoltre, i truffatori, una volta ricevuti tutti i dettagli della persona, richiedono pagamenti immediati per la risoluzione dell’accusa.
Come evitare la truffa
Le truffe digitali sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano una minaccia costante per tutti gli utenti del web. Per evitare di cadere vittima di truffe del genere, che fanno leva sulla paura e sull’ansia di essere ingiustamente accusati, si deve stare sempre molto attenti al contenuto di queste mail.
Se ricevete una mail poco chiara, diffamatoria e che ha come scopo l’acquisizione dei vostri dati sensibili, non rispondete assolutamente, contattate subito la Polizia e un avvocato di fiducia per chiarire la situazione. Ma, cosa ancora più importante: non effettuate mai pagamenti a chi richiede soldi per risolvere una questione all’apparenza “giudiziaria”. Le cose non funzionano così quando si viene accusati di un reato e soprattutto non è a mezzo mail che vi arriva l’avviso.
Prestare la massima attenzione alle truffe online oggi è di fondamentale importanza!