Appendicite, nel 98% dei casi non si deve operare, bastano i farmaci: come si può curare (e prevenire)

L’attacco di appendicite rappresenta la prima emergenza a livello mondiale per la chirurgia addominale, ma puoi risolverla così

Un forte dolore all’addome accompagnato da vomito, nausea e male nella zona inguinale destra che si irradia alla gamba, soprattutto se è presente alterazione della temperatura corporea, impone un immediato controllo chirurgico per escludere un attacco di appendicite. Questa malattia, in tutto il mondo, è la prima causa di interventi chirurgici addominali in emergenza.

l'appendicite si può curare con gli antibiotici
ecco quando l’appendicite si può trattare senza intervento, crmag.it

In caso di appendicite acuta, e quando questa si è estesa al peritoneo, per risolvere l’emergenza è necessario procedere chirurgicamente, con la rimozione, anche in laparoscopia, dell’appendice. In alcuni casi può sfocciare in peritonite e la guarigione è più lenta. Se fino a qualche anno fa, erano sempre più frequenti gli interventi per risolvere il disturbo, oggi, il 98% dei pazienti risolve il problema con il solo approccio terapeutico e con l’assunzione di specifici antibiotici.

Perché è indispensabile rimuovere l’appendice

Molto frequente nei bambini, con classico esordio di dolore intenso, nausea e vomito, spesso non è diagnosticata immediatamente, soprattutto se il paziente è molto piccolo e non sa spiegare con precisione i sintomi. Irritabilità e inappetenza possono essere dei campanelli d’allarme da non sottovalutare. L’appendice si rimuove chirurgicamente quando è “complicata”, ossia c’è una rottura della stessa con successivo ascesso, causa di gravi infezioni.

l'antibiotico può servire nell'appendicite ma solo in alcuni casi
il dolore addominale è il primo sintomo che mette sospetto di appendicite, crmag.it

Nei casi in cui non è complicata, ma lieve, il chirurgo può scegliere se intervenire chirurgicamente, nella maniera classica o in laparoscopia, o se intraprendere la via della terapia antibiotica senza intervento. Recenti studi pubblicati sulla rivista Journal of American Medical Association (JAMA), eseguiti in Finlandia su 530 pazienti di età compresa tra 18 e 60 anni, hanno evidenziato che il 75% dei pazienti trattati farmacologicamente, non ha avuto necessità di ricorrere al bisturi durante l’anno di follow-up. Solo per il restante 25% si è reso necessario, seppur tardivamente, intervenire chirurgicamente ma senza particolari complicazioni.

Quando è possibile curarsi con gli antibiotici

Per poter gestire l’appendicite senza l’ingresso in sala operatoria, è indispensabile che ci siano alcuni parametri. Il primo tra questi, è che il paziente deve essere all’esordio dell’infiammazione, senza che ci sia il coinvolgimento del peritoneo, verificabile attraverso ecografia dell’addome, esame non invasivo ma d’elezione in questo caso. Inoltre è necessario che alcuni esami ematochimici non siano alterati, tra cui globuli bianchi e PCR. Durante lo studio, i pazienti sono stati trattati con ertapenem per via endovenosa per tre giorni, successivamente con levofloxacina e metronidazolo per via orale per sette giorni per concludere. La terapia antibiotica ha dimostrato efficacia ed affidabilità.

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