Il film Titanic del 1997 ha cambiato per sempre la storia del naufragio del transatlantico. La verità è che si poteva salvare? Cosa sappiamo.
Chi non conosce la storia del transatlantico più famoso di sempre? I fatti dietro al naufragio del Titanic sono noti ai più grazie al film del 1997 diretto da James Cameron e interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Un campione di incassi che ha condizionato ciò che credevamo di sapere sul 15 aprile 1912, quando il Titanic ha urtato un iceberg ed è affondato insieme a 1.517 passeggeri.
Sappiamo molti dettagli di quella notte grazie alle ricostruzioni dei tecnici, ma anche e soprattutto grazie alle testimonianze di chi è sopravvissuto. Conosciamo per esempio quando è avvenuto l’impatto con l’iceberg, poco prima della mezzanotte del 14 aprile, e sappiamo che questo ha aperto uno squarcio sulla fiancata della nave, dalla quale l’acqua è penetrata all’interno. Ma non c’era nessuno squarcio, bensì piccole falle tra le lamiere e i chiodi (non esisteva ancora la saldatura) realizzati con un materiale non adatto alle basse temperature, ovvero l’acciaio. In queste condizioni sono bastate 3 ore ad affondare il Titanic. Sorprende pensare che il transatlantico era pensato per essere inaffondabile, ma soprattutto capace di restare a galla anche con quattro compartimenti allagati. Quella notte fatidica se ne allagarono cinque.
Le teorie alternative sul disastro del Titanic: ecco perché si poteva evitare
Di teorie sul Titanic ce ne sono molte, alcune più fantasiose di altre. Alcune teorie invece appaiono come sensate, ma dopo studi e accertamenti è stato dimostrato che non sono attendibili. Tra queste la più famosa è la teoria dell’incendio, che vede all’origine del disastro un incendio sviluppato a nord della nave. L’acciaio ad alte temperatura perde fino al 75% della propria capacità di resistenza. È vero, ma se ci fosse stato un incendio probabilmente il peso sarebbe stato spostato su un altro lato, impedendo così l’inabissamento. La teoria non è quindi valida.
Tra le altre teorie ci sono quelle del complotto che vede il ricco J. P. Morgan programmare la morte di altri banchieri avversi al suo piano per una banca centrale, la Federal Reserve, cioè la banca centrale americana. Sul Titanic c’era infatti una cabina a suo nome, ma lui non è mai partito. Coincidenze? Sì, come le altre della teoria della profezia che vede i fatti del Titanic annunciati da un racconto uscito 14 anni prima e che ricalca quasi perfettamente gli avvenimenti tragici del 1912.
Alla fine il disastro c’è stato e, con il senno del poi, forse poteva essere evitato. Diversi esperti hanno criticato la scelta del capitano di tentare di schivare l’iceberg, ma sono analisi postume. Nella realtà l’ordine di abbandonare la nave è arrivato in meno di 30 minuti, grazie anche alla presenza di un progettista che intuì subito la gravità dei danni e solo così si riuscì a salvare circa la metà dei passeggeri.