La “porta dell’Inferno” esiste e si trova proprio qui: ecco le informazioni su un ruolo davvero suggestivo da poter visitare.
Da secoli, tra miti, leggende e racconti folklorici e letterari, alcuni luoghi entrano a far parte dell’immaginario collettivo arrivando a suscitare fascino anche a persone che non hanno mai avuto modo di visitarli. Il mondo è ricco di meraviglie e viaggiare ci permette di certo di godere di molte di queste, ma una che appare imperdibile è la “Porta dell’Inferno”.
C’è una storia davvero tutta particolare intorno a questo luogo, dal nome già di per sé evocativo e che rimanda ad un luogo così presente nell’immaginazione di tutte le persone: ma perché si chiama proprio “Porta dell’Inferno”? Dove si trova?
Continuate a leggere se avete voglia di scoprire tutti i dettagli, compresa la posizione geografica, su questo luogo ricco di fascino e di storia che, anno dopo anno, viene visitato da milioni e milioni di turisti.
Come facilmente intuibile anche dal nome, questo luogo è stato chiamato “Porta dell’Inferno” per la sua costituzione: già a vedere solamente le foto, l’idea è che nel cratere avvolto dalle fiamme si possa davvero raggiungere un al di là infernale, nel quale si trova il trono di Lucifero o chissà quale altra entità diabolica.
In realtà però non c’è nulla di “mistico” o “meraviglioso” a costituire il luogo: il cratere è stato originato dal collasso di una caverna di gas naturale ed i geologi, per evitare la diffusione di gas metano, hanno deciso di dargli intenzionalmente fuoco nel ’71. A quanto pare quindi, praticamente, da più di cinquant’anni questo cratere continua a bruciare: l’effetto è un mare di fuoco (con una superficie stimata di 5.350 m², non di certo piccola) che lascia a bocca aperta i visitatori.
Per vedere il cratere gassoso, comunemente chiamato appunto “Porta dell’Inferno” (o anche ” Cancelli degli Inferi”) ci si deve spostare in Turkmenistan, nello specifico a Darvaza. La zona, che dal ’71 ha già accolto migliaia e migliaia di turisti, è anche nota per offrire la possibilità di un campeggio piuttosto avventuroso nel deserto selvaggio: gli appassionati non possono perdersi l’occasione di dormire sotto ad un cielo veramente suggestivo.
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