Hai mai sentito parlare della cottura a fuoco spento? In alcuni casi funziona, in altri no: ecco qual è il segreto dell’esperta di cucina.
Puoi cuocere il cibo senza tenere accesa la fiamma a lungo e risparmiare i costi dell’energia elettrica o del gas, ma solo se conosci questo trucco e sai perfettamente quando funziona davvero, e a che cosa devi fare attenzione.
La cottura senza fuoco acceso, ovvero la cottura passiva può essere utilizzata come metodo per bollire gli alimenti, soprattutto la pasta. Scopriamo come si fa.
Chi cucina spesso avrà sicuramente sentito parlare della cottura a fuoco spento. Non stiamo parlando di lasciare riposare delle pietanze particolari dopo la normale cottura. Ad esempio la pasta con legumi continua ad amalgamarsi se si lascia nella pentola calda un po’ di tempo dopo averla cotta e condita, così si lega ancora meglio con gli altri ingredienti, e il risultato è un effetto gradevolissimo e cremoso. In realtà nel nostro caso però stiamo parlando di una cottura che avviene senza che il fornello sia acceso, o il piano a induzione elettrico sia attivo. Come è possibile? La risposta è più semplice di quel che sembra.
Perché il cibo possa essere cotto attraverso la bollitura non è necessario che l’acqua sia sempre a 100 gradi dunque la temperatura che porta a bollore ma sono sufficienti anche 70 -75 gradi per cuocere. Occorre fare attenzione però che questo metodo quindi è limitato alla cottura con acqua bollente e non, ad esempio alla frittura o al forno, o al wok, né alla classica cottura in padella.
Dando un’occhiata al blog a tema food della famosissima Benedetta Rossi, Fatto in casa da Benedetta, troviamo, come sempre, dei consigli molto preziosi a riguardo. A quanto pare la cottura senza fiamma è nata molto tempo fa. Nel 1700 già infatti Benjamin Thompson si era reso conto benissimo del fatto che in realtà il cibo non si cuoceva solo quando l’acqua bolliva, ma era sufficiente che rimanesse calda a lungo. Dunque se vogliamo tentare la cottura così detta passiva dobbiamo calare, ad esempio, la pasta nell’acqua bollente, poi aspettare un paio di minuti e quando riprende il bollore spegnere la fiamma, e poi attendere il numero di minuti indicato sulla confezione della pasta. In questo caso la pasta, che è un prodotto essiccato, si cuoce attraverso un processo mediante il quale riacquisisce acqua, e si reidratata.
Visto che ogni prodotto di ciascuna casa produttrice di pasta ha un tempo di cottura diverso, che varia chiaramente anche a seconda del formato, dobbiamo procedere un po’ per per via empirica, e fare i tentativi, finché non troviamo il tempo sufficiente e dunque e il minuti giusto affinché sia cotta. Se procediamo con la cottura passiva possiamo risparmiare anche energia elettrica e avere la soddisfazione di cuocere la pasta a fuoco spento.
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