È allarme fluorochinoloni, una categoria di antibiotici con gravissimi effetti collaterali: già più di mille casi in Italia.
Ritorna l’incubo fluorochinoloni. Già otto anni fa la FDA, l’ente governativo statunitense che regola i prodotti alimentari e farmaceutici, aveva lanciato l’allarme su questa categoria di antibiotici, portatori di effetti avversi e disturbi psichiatrici e sensoriali, con oltre 60mila pazienti danneggiati fra gli anni ’80 e il 2015. Alla fine, sulla base di 178 casi gravi, era stata riconosciuta l’esistenza di una sindrome definita FQAD (Fluoro Quinolones Associated Disability). La conclusione era che coloro che assumevano fluorochinoloni avevano una percentuale molto più elevata di disabilità rispetto a chi non li assumeva. Ora il problema riemerge.
I pazienti “floxati”, come vengono definiti i soggetti danneggiati da fluorochinolonici, sui social hanno formato una comunità piuttosto ampia. In Italia attualmente sono di molto superiori al migliaio, hanno fra 25 e 50 anni e scontano un danno mitocondriale. L’abuso di farmaci come la Ciprofloxacina è frequente nel nostro paese, soprattutto per le infezioni alle basse vie urinarie. Che cosa ci aspetta, dunque?
Il medicinale nel mirino delle autorità di controllo
In una nota del 2019 l’Aifa aveva raccomandato cautela e attenzione da parte dei medici nella prescrizione di farmaci contenenti fluorochinoloni per ridurre il consumo, o meglio l’abuso di antibiotici con conteciprofloxacina – levofloxacina – moxifloxacina – pefloxacina – prulifloxacina – rufloxacina – norfloxacina – lomefloxacina, soprattutto in caso di infezioni non troppo gravi. Il punto è che anche il long Covid sembrerebbe correlato a un danno mitocondriale: come mai su milioni di persone che assumono antibiotici chinolonici o si ammalano di Covid 19 solo una piccola percentuale subisce danni duraturi?
I mitocondri garantiscono energia per sopravvivere e rispondere allo stress, per cui una disfunzione si associa a diverse complicanze patologiche. Organi “energivori” come i reni, il cuore, il cervello sono soggetti a complicanze in caso di danno mitocondriale. Per far luce su questo e altri aspetti si sta pianificando l’apertura del centro So Longevity a Milano, dove il test Mitostress verrà integrato in un programma di ricerca che coinvolgerà i “floxati” e i pazienti affetti da long Covid.
Di sicuro un’arma efficace di difesa è l’attività fisica: lo sport fa bene ai nostri mitocondri, con importanti vantaggi in termini di età biologica, velocità di invecchiamento, stato di salute cellulare, consistenza muscolare. E il digiuno intermittente – mangiare presto la sera e restare per 14 ore senza ingerire altri alimenti – è una tecnica valida: i vecchi mitocondri si auto eliminano, a tutto beneficio della nostra salute.