Fumatori, dovete smettere subito di fumare in casa: è peggio del fumo passivo e fa più male alla salute, soprattutto ai bambini, ecco perché.
Da decenni si conoscono i rischi del fumo attivo e del fumo passivo, che può essere potenzialmente pericoloso alla salute tanto quanto una sigaretta lo è per un fumatore attivo. I ricercatori hanno però scoperto che non esistono solo rischi legati a questi due tipi di fumo, e possono colpire soprattutto i più piccoli. Oggi non dobbiamo preoccuparci solo del fumo di sigaretta classica, dato dalla combustione del tabacco, ma anche di quello delle sigarette elettroniche, ormai sempre più diffuse tra i consumatori.
Sul tema dei rischi alla salute provocati dal fumo, la sensibilità dei cittadini è aumentata parecchio nell’ultimo decennio, soprattutto grazie alle leggi varate nei primi anni 2000, come la legge Sirchia del 2003. Sono ben conosciuti i danni provocati dal fumo attivo, ovvero quelli provocati dal fumare una sigaretta, e i danni da fumo passivo, al quale sono soggetti i non fumatori in particolar modo se in compagnia di chi fuma. La sensibilizzazione e la prevenzione ha ridotto notevolmente i rischi per la salute; ad esempio secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, sono sempre di più i fumatori e gli ex fumatori che non permettono agli ospiti di fumare in casa. Tuttavia c’è un preoccupante 22,6% dei fumatori che non solo fuma ancora in casa, ma espone i propri figli al fumo passivo.
Quelli che molti non sanno è che il fumo passivo non è il solo pericolo: esiste anche un fumo di ‘terza mano’, come definito dal dottor Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione, che ha parlato dell’argomento a ‘Il Fatto Quotidiano’. Secondo la definizione data da Mangiaracina, il fumo di ‘terza mano’ è la “deposizione di microparticelle di condensato bituminoso presenti nel fumo espirato che si disperde nell’aria”. Cerchiamo adesso di spiegare, in termini più semplici, cos’è il fumo di terza mano.
Attenti ai fumatori: c’è di peggio del fumo passivo e i rischi per la salute sono altissimi
Vi sarà capitato almeno una volta di trovarvi in presenza di un fumatore, tornare a casa, e sentire la classica puzza di sigaretta attaccata ai vostri vestiti. Proprio questo è il fumo di terza mano, il risultato di queste particelle residue della combustione del tabacco e della cartina che compongono la sigaretta, che si annida su tutte le superfici, vestiti compresi, ed è particolarmente difficile da eliminare. Le superfici tessili, poi, sono particolarmente porose, rendendole più soggette all’accumulo di particelle nocive. Le case dei fumatori ne sono pregne, così come le auto. Queste particelle rappresentano un enorme rischio per la salute perché, come ha spiegato il dott. Mangiaracina, “questo microparticolato viene nuovamente disperso dalle superfici all’ambiente e pertanto può essere inalato nuovamente“.
Dunque i vestiti ed i tessili impregnati di fumo possono essere tossici, soprattutto per i più piccoli che, se esposti al fumo di terza mano, corrono un rischio maggiore di ammalarsi di asma. Secondo l’esperto, si rischia di più nelle case e nelle auto dei fumatori, in quanto è più difficile eliminare il particolato. Un altro elemento attenzionato dal medico sono le sigarette elettroniche che, se pur dannose, costituiscono un rischio minore per la salute, in quanto i residui rilasciati dai vaporizzatori e dalle sigarette elettroniche sono minori così come la contaminazione degli ambienti circostanti. Nonostante il danno sia minore rispetto alle classiche sigarette, il dott. Mangiaracina ha voluto sottolineare comunque la necessità di “misure restrittive che impediscano agli ‘svapatori’ di contaminare terzi. Dunque, sono giustificati i divieti anche per le sigarette elettroniche come per le pestifere sigarette di tabacco”.