Il contatto con la natura fa stare bene. Come dimostrato da una ricerca statunitense, passare il tempo circondati dal verde può avere gli stessi effetti di una medicina, tanto da contribuire a tenere sotto controllo una grave malattia.
Anche se spesso tendiamo a sottovalutare la sua importanza, la natura è in grado di contribuire al nostro benessere. Stare a contatto con il verde fa bene a chiunque, sia a livello fisico che psicologico. Che si tratti di fare una passeggiata in giardino, passare la giornata al parco o fare una gita fuori porta, essere circondati dalla piante, dai fiori e dagli animali si collega a numerosi benefici per la nostra salute. Visto il suo incredibile potere, la natura può giocare un ruolo fondamentale nel tenere sotto controllo una grave malattia, che non ha una cura specifica.
Trascorrere qualche ora a contatto con la natura – osservandone i colori e assaporandone gli odori – può apportare diversi benefici al nostro organismo. Il verde influisce positivamente sulla nostra psiche, andando a ridurre lo stress ed aumentare il relax. I nostri sensi, quando ci troviamo in mezzo alla natura, si risvegliano e i sistemi endocrino ed ormonale tornano in equilibrio. Il sistema immunitario viene stimolato, mentre la frequenza cardiaca e respiratoria subiscono un rallentamento.
In base a quanto emerso da uno studio inglese svolto dai ricercatori dell’European Centre for Environment and Human Health, dal titolo MENE (Monitor of Engagement with the Natural Environment), per beneficiare al massino degli effetti della natura sarebbe necessario concedersi almeno due ore a settimana in mezzo al verde. L’indagine ha messo in evidenza il fatto che uscire semplicemente dalla propria abitazione e fare una passeggiata in giardino o al parco può fare la differenza.
Natura, gli effetti benefici su una malattia senza cura
La natura, come abbiamo visto, è un vero e proprio toccasana per il nostro benessere. In questo articolo ci concentreremo sulla sua capacità di ridurre i sintomi di una malattia come il Parkinson. La patologia non ha una cura specifica, ma esistono diverse terapie alle quali si può ricorrere per controllarne le conseguenza. Tra queste, spicca proprio il verde. Lo ha confermato una ricerca svolta negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2016 e pubblicata sulla rivista scientifica Jama.
Lo studio ha coinvolto 122 mila persone di età compresa tra i 65 e i 74 anni. Metà dei partecipanti era affetta dal morbo di Parkinson. Dall’indagine è emerso che, tra i pazienti residenti in aree verdi, la percentuale di casi di ospedalizzazione per la patologia era decisamente minore. La natura ha gli stessi effetti di una terapia per i malati di Parkinson, riducendo la possibilità che questi ultimi vengano ricoverati per via del morbo che li affligge.