Mentre Berlusconi combatte in ospedale la battaglia per la vita, fuori si pensa già al “dopo”. Ecco la frase che sta provocando bagarre politica
Sono ore di grande apprensione per Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, infatti, è ricoverato da qualche giorno presso l’ospedale San Raffaele, dove ha iniziato la chemioterapia. Quadro clinico complicato per Berlusconi, che sta combattendo contro le ripercussioni causate sul suo fisico dalla leucemia mielomonocitica cronica. Ma, mentre l’ex premier combatte, fuori dall’ospedale impazza la polemica. Anche per via di questa frase pronunciata da Carlo Calenda.
Da qualsiasi parte lo si guardi e in qualsiasi modo lo si consideri, Silvio Berlusconi è e resterà nella storia d’Italia. Storia imprenditoriale, innanzitutto. Con la sua Fininvest e le sue reti Mediaset ha cambiato la televisione italiana, ha cambiato il modo di comunicare. In ambito sportivo, poi. Il Milan, sotto la sua presidenza, sarà una delle squadre più vincenti della storia del calcio.
E, ovviamente, sotto il profilo politico. Fondatore di Forza Italia nel 1994, allorquando decise di scendere in campo. Da quel momento è stato diverse volte presidente del Consiglio dei ministri. Uno dei politici più divisivi della storia recente del nostro Paese, con numerose inchieste giudiziarie sul groppone.
Ora, però, all’età di 86 anni, conduce la sua battaglia più difficile, contro la leucemia mielomonocitica cronica e le sue complicanze. E fuori da quella stanza di ospedale, il mondo politico e imprenditoriale italiano sembra già guardare oltre. Non senza polemiche.
La frase di Carlo Calenda
Basta leggere le prime pagine dei giornali. Basta guardare i talk show. O ascoltare le dichiarazioni di analisti e altri politici. Si dà già per conclusa la carriera politica di Berlusconi. Si pensa già al “dopo”, con ipotesi, sia sotto il profilo politico, che economico e imprenditoriale. Da più, parti, per esempio, si vocifera di un possibile impegno della primogenita di Berlusconi, Marina.
E, come spesso accade, anche in una situazione del genere, in Italia non mancano le polemiche. In particolare, a finire nella bufera è il leader centrista di Azione, Carlo Calenda. Proprio in queste ore delicate sotto il profilo personale, Calenda si è già concentrato sul dopo Berlusconi, usando parole che hanno scatenato l’ira di Forza Italia.
Intervendo alla trasmissione Tagadà su La7, il leader di Azione ha detto: “Penso che sia la chiusura di fatto della seconda Repubblica. La seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. Non ho mai creduto alla sua successione” ha detto. E “Io l’ho definito un leone, perché oggettivamente è stato…scusate, è un leone”. Calenda, quindi, dà già per finito Berlusconi, parla già al passato, pur correggendosi subito dopo. Come se Berlusconi fosse già morto. Parole che hanno fatto infuriare importanti esponenti di Forza Italia, tra cui Maurizio Gasparri, che ha definito Calenda un “figlio di famiglia”. Anche questa volta, in Italia, non mancano frasi e polemiche inopportune.