E’ l’Inps a comunicare tutto, sulla scorta di quanto stabilito dalla Legge di bilancio. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Da quando si è insediato il nuovo Governo presieduto da Giorgia Meloni, abbiamo assistito a lunghi dibattiti soprattutto con riferimento alle questioni di tipo economico. Dal Reddito di cittadinanza al salario minimo. Grande attenzione, inoltre, anche sul tema delle pensioni minime. Oggi l’Inps stabilisce i criteri. Tutto quello che c’è da sapere.
Del resto, era ed è inevitabile che i temi economici siano quelli maggiormente di interesse in questo periodo. Viviamo infatti tempi di grandi difficoltà economiche, che stanno creando non pochi problemi alle famiglie e alle aziende. E il tema delle pensioni è, da sempre, tra i più spinosi. In Italia, come altrove. Basti vedere cosa sta accadendo in Francia in queste settimane, dopo la decisione del Governo presieduto da Emmanuel Macron di alzare l’età pensionabile.
Oggi, sulle pensioni e, in particolare, sulle pensioni minime, arrivano importanti novità. E’ l’Inps a comunicare tutto, sulla scorta di quanto stabilito dalla Legge di bilancio, recentemente varata dalla maggioranza di centrodestra. Temi complicati da comprendere, che, quindi, necessitano di chiarimenti.
L’Inps ha dettato le linee guida con la circolare n. 35 dello scorso 3 aprile. Recentissima, quindi. Vediamo insieme cosa dice questo documento.
Le novità sulle pensioni minime
L’Inps ha fornito le istruzioni di calcolo e di pagamento sull’aumento delle pensioni pari o inferiori al trattamento minimo, riconosciuto dal 1° gennaio 2023 e fino a dicembre 2024. Un incremento che, nonostante dovesse decorrere dal gennaio 2023, non è ancora stato ancora riconosciuto ai pensionati.
Da marzo, peraltro, i pensionati con trattamenti sopra i 2.101 euro lordi mensili ricevono gli assegni con gli aumenti per le rivalutazioni, compresi gli arretrati da inizio anno. Come sappiamo, l’adeguamento è dovuto proprio a quella difficile situazione economica che il mondo (e quindi anche l’Italia) stanno vivendo.
Come si legge nel documento predisposto dall’Inps è riconosciuto in via transitoria un incremento, limitatamente alle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024 di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o
superiore a settantacinque anni, e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024. L’incremento non rileva, per gli anni 2023 e 2024, ai fini del superamento dei limiti reddituali. L’incremento è inoltre riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS.
L’importo dell’aumento sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con apposita voce. Con il primo pagamento saranno corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva.