Nell’era dei device e della connessione h24 anche i bambini passano ore e ore davanti a uno schermo. Ma le conseguenze per la loro salute possono essere anche molto gravi: l’allarme dell’Iss.
Pc, smartphone e tablet, tv, e chi più ne ha più ne metta: sempre di più e sempre prima i bambini emulano gli adulti digitalizzati. L’Istituto superiore di Sanità (Iss) lancia l’allarme: esporre i più piccoli troppo presto a queste tecnologie mettere a repentaglio la loro salute. Vediamo quali sono i limiti da rispettare per non incorrere in spiacevoli conseguenze.
L’Iss ha condotto un’indagine su 35mila famiglie da cui emerge che almeno il 22,1% dei neonati ha a disposizione già a partire dai 2-5 mesi uno schermo illuminato da osservare. E i bambini scoprono l’esistenza del tablet prima che dei libri. Il primo effetto collaterale è la crescente diffusione dei disturbi del sonno tra i più piccioli. Per questo in Italia (e non solo) gli istituti che si occupano della salute dei minori stanno promuovendo campagne di informazione e sensibilizzazione per correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
Nel dettaglio, attraverso la sua indagine l’Iss ha appurato che il 22,1% dei bambini tra i 2 e i 5 mesi passa gran parte del tempo di fronte a tv, computer, tablet o smartphone; idem il 58,1% di quelli tra 11 e 15 mesi (1-2 ore davanti a uno schermo). E al Sud più che al Nord. Ma la prolungata esposizione a forti stimoli visivi e luminosi può avere effetti negativi sul sonno, non consentendo un riposo ottimale.
Il rimedio? Mai come in questi casi i divieti sono inutili e controproducenti. Le nuove generazioni non hanno memoria di un mondo senza internet o senza stimoli visivi di questo tipo. Ma è sicuramente opportuno stabilire alcuni limiti di età e di orario per non incorrere in comportamenti patologici. Prima dei 2 anni, per esempio, è fortemente sconsigliato l’uso dello schermo di uno smartphone o di un tablet, mentre dai 24 mesi in su si può avvicinare il bambino all’utilizzo del computer, magari con piccoli giochi o passatempi educativi. Tutto questo però per non più di un’ora al giorno, almeno fino ai 5 anni di età. Dopo di che sarà la stessa scuola a coinvolgere il bambino in attività online. Fino agli 8-10 anni, dunque, il limite raccomandato è di 2 ore al giorno. Occhio agli eccessi, perché si pagano cari…
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