Trichinellosi, è allarme in Italia: sembra una semplice influenza, ecco come riconoscerla

Proprio in queste ore, in alcune zone dell’Italia si sta diffondendo la trichinellosi. Ecco quali sono i suoi sintomi e da cosa è causata

Dopo la pandemia di Covid-19, siamo molto più sensibili alle malattie nuove e sconosciute. Se infatti prima del 2020 le percepivamo come qualcosa di distante da noi, oggi sappiamo che nel mondo interconnesso in cui viviamo basta poco perché un malanno passi dagli animali all’uomo e, da pochi casi, a diventare una pandemia.

Mal di pancia - CrMag.it
Mal di pancia – CrMag.it

Alcune zone d’Italia, in queste ore, stanno facendo i conti con la trichinellosi: se non sai cos’è, ti conviene leggere e prepararti. Nessuno si sarebbe mai immaginato che, quasi dopo tre anni esatti dai primi giorni di pandemia che ci costrinsero chiusi in casa, si avrebbe di nuovo parlato di una malattia nuova e che fa preoccupare. A farne i conti, in queste ore, è soprattutto una regione d’Italia: la patologia è la trichinellosi ed è causata da un parassita trasmesso dagli animali all’uomo. Ecco i sintomi e le cure.

Trichinellosi: cos’è e dove si sta diffondendo

In un periodo come quello che stiamo vivendo, dove l’influenza è ancora in circolazione, non è facile distinguere i classici virus del periodo con quelli che identificano qualcosa di più grave. La Trichinellosi, infatti, si presenta nella sua fase iniziale con sintomi influenzali come febbre, dolore muscolare e diarrea.

Trichinellosi: ecco come riconoscerla
Si sta diffondendo la trichinellosi: cosa comporta (crmag.it)

I sintomi che però devono far preoccupare sono altri: se sono presenti edema facciale, eosinofilia, emorragia sottocongiuntiviale, sottoungueale o retinica dopo aver consumato della carne o essere stati vicini a una fonte comune allora è probabile che si abbia la trichinellosi. Si tratta di una malattia causata da un parassita trasmesso dagli animali all’uomo e insorge quando si mangia della carne cruda o poco cotta di equini, suini o chinghiali.

La protagonista è la larva di Trichiella: è lunga circa un millimetro e si accumula nell’intestino tenue, dove si sviluppa fino a diventare adulta. Al quarto giorno dopo l’infezione, inizia a riprodursi. La gravità della malattia dipende dalla quantità di larve ingerite ed è variabile: se in alcuni casi è benigna, in altri può causare complicazioni cardiocircolatorie, respiratorie, neurologiche o addirittura portare alla morte.

Al momento, i casi segnalati in Italia sono 10 e si trovano tutti nella provincia di Foggia, in Puglia. Se sentite almeno tre dei sintomi elencati sopra o se sapete di esservi sottoposti al rischio, rivolgetevi subito al vostro medico di fiducia, che saprà indicarvi la via corretta per la guarigione.

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