Come affrontare il lutto di un genitore: i consigli degli esperti possono aiutarci

Solo chi ha vissuto il dolore della perdita di un genitore sa quanto l’esperienza possa essere devastante. Superare un lutto del genere non è mai semplice, ma si può cercare di renderlo meno traumatico.   

La vita di ogni essere umano riserva momenti estremi, in cui si è catapultati all’improvviso in una dimensione che spiazza ogni certezza e innesca una crisi esistenziale fatta di dolore, tristezza, ansia, depressione. La perdita di un genitore è sicuramente uno di questi. A qualsiasi età lo si affronti, un lutto simile lascia sempre un segno profondo. Ritrovare la serenità e la gioia di vivere è difficile, ma non impossibile.

come affrontare lutto genitore
Spesso è impossibile superare bene la morte di un genitore senza farsi aiutare – AnsaFoto (CrMag.it)

Il trauma e la sofferenza sono inevitabili: non esiste una ricetta magica per aggirarli, inutile nasconderlo. Ma si può trovare la giusta strada per affrontare le conseguenze psicologiche ed emotive derivanti dalla morte di un padre o di una madre, anche in tempi inaspettatamente brevi. Si tratta di attingere alla propria forza d’animo, resilienza e capacità di risollevarsi. A volte però è indispensabile farsi assistere in modo appropriato.

La difficile prova del lutto di un genitore

La morte di un genitore è un lutto che può determinare un regresso dell’individuo, facendo insorgere un disagio anche gravissimo con un impatto devastante sulla sua vita sotto tutti i punti di vista, oppure può diventare un’occasione di crescita e miglioramento personale. Lasciare andare una persona cara è sempre difficile, ma in noi stessi abbiamo, più o meno nascoste, le risorse per ritrovare il benessere psichico e lasciarci alle spalle dolore, rancore e sensi di colpa.

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La morte di un genitore è sempre un evento molto traumatico e doloroso AnsaFoto (CrMag.it)

Tutto questo, sia chiaro, senza mai dimenticare la persona scomparsa, e anzi portandola dentro di sé come un ricordo positivo e una fonte di emozioni gioiose anziché di pena e angoscia. Ma senza neppure rinunciare, per paura o auto-punizione, ai propri sogni e desideri di felicità e benessere. I nostri cari, venuti a mancare più o meno prematuramente, non desiderano altro che torniamo a vivere appieno la nostra vita e a costruirci un futuro migliore.

Come? In estrema sintesi, bisogna procedere secondo i seguenti step:

  • Affrontare il dolore, mettendoci in gioco e prendendo atto del lutto.
  • Accettare la scomparsa: sicuramente lo snodo cruciale di questo duro processo.

Secondo la psichiatra svizzera Elisabeth Kübler, considerata la fondatrice della psicotanatologia e tra i più noti esponenti dei death studies, esistono cinque distinte fasi che ci accompagnano dopo la scomparsa di una persona cara: negazione o diniego; rabbia; patteggiamento o negoziazione; depressione; accettazione. Prenderne coscienza, magari con l’aiuto di persone amiche e/o di uno specialista, significa essere già a metà dell’opera.

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