I troll, creature mitologiche dell’estremo nord, fino ad ora viste solo nei libri e in televisione, oggi sono più reali che mai, comparsi all’improvviso in mezzo ai boschi.
La parola “giganti” può evocare in noi più immagini. Cresciuti ascoltando le fiabe amorevolmente raccontate dai nostri nonni, seduti sul loro accogliente grembo, potremmo pensare dapprima alla storia di Jack e la pianta di fagioli. Chi non ricorda il giovane ed i fagioli magici che, una volta piantati, crescevano sin oltre le nuvole, portando Jack alla scoperta di un gigante affamato? Per gli amanti della paleontologia, i giganti, sono probabilmente i terrificanti tirannosauri oppure i brachiosauri, i dinosauri più lunghi e pesanti mai esistiti. Mentre per chi ha una passione per il viaggio, la storia e la geologia i giganti sono i Moai, le statue di pietra, per lo più monolitiche, alte da 2 fino anche a 10 metri, erette nella splendida Rapa Nui, l’Isola di Pasqua.
Tra i giganti più famosi ci sono anche i troll. Le leggende dei troll appartengono alla mitologia scandinava ma sono diffuse anche nella tradizione folcloristica anglosassone. Nonostante le caratteristiche fisiche e i comportamenti di queste creature non abbiano delle descrizioni specifiche costanti nelle fiabe, sono spesso rappresentati come enormi, irsuti, rozzi, con un grosso naso e folti capelli ed una grossa coda di pelo.
E sono proprio quest’ultimi, al centro di una recente ed affascinante scoperta. Nascosti nei boschi, sono apparsi improvvisamente dei giganti troll di legno bellissimi e spaventosi. Ma cosa si nasconde dietro questa misteriosa scoperta?
I giganti troll esistono davvero, la storia delle misteriose sculture di legno apparse nei boschi
Interamente costruiti in legno, delle vere e proprie opere d’arte, i troll giganti sembrano essere apparsi nei boschi all’improvviso. Misteriose sculture in legno che sembrano raccontare delle storie già solo con la loro posizione e diventano parte integrante del bosco in cui prendono vita. Ma a chi appartengono le mani che creano gli affascinanti e spaventosi giganti? A quanto pare dietro queste opere d’arte ci sarebbero le mani dello scultore danese Thomas Dambo. Nato ad Odense, Danimarca, nel 1979 vive e lavora per lo più a Copenhagen. Inizia nel 2010 a dare sfogo alla sua creatività costruendo una casetta per uccelli gigante. Con gli anni spazia utilizzando anche materiali totalmente riciclati, come l’albero di Natale in cartone del 2014.
Nel 2012 appare uno dei suoi primi troll il legno, costruito per il festival culturale di Mors, in Danimarca. L’idea nasce dopo che Thomas ed il suo staff vengono chiamati per organizzare un workshop durante il festival, nel quale i bambini avrebbero dovuto utilizzare del legno riciclato da pallets per creare delle sculture. Con il rimanente materiale Thomas, decide di dare vita al troll affettuosamente chiamato “Mr Jack Lumber”.
Le sue opere d’arte
Thomas è anche disponibile a collaborazioni ed accetta volontari. Non ci resta che sperare quindi, di ritrovare uno dei suoi Troll prendere vita anche in uno dei boschi nostrani. Perché di arte e creatività non ce ne è mai abbastanza, soprattutto se il materiale utilizzato è riciclato. Ma se non abbiamo tempo per prendere un volo ed attraversare gli oceani o raggiungere l’estremo nord, possiamo ammirare le opere di un altro artista che ama giocare con il legno, ci basterà andare nella capitale: Roma. La capitale è piena di rimanenze degli abbattimenti di alberi. Capita spesso di passeggiare per le strade della città ed intristirsi guardando il tronco dimezzato di un vecchio albero.Ma grazie ad Andrea Gandini, questi arbusti abbandonati, sono trasformati in vere e proprie opere d’arte. Il giovane scultore è in grado di dare una seconda vita ai tronchi dimenticati.
“Porto alla luce la bellezza interiore”, così descrive l’artista romano il suo operato nelle strade della capitale. E noi non possiamo che ringraziarlo per cercare di dare una nuova luce a quello che sembra aver smesso di splendere. Secondo Paul Gauguin, uno degli artisti più grande di tutti i tempi, “L’arte o è plagio o rivoluzione”. Riuscire a trasformare le strade di Roma, ai nostri giorni, come fa Andrea Gandini, è assolutamente una splendida rivoluzione da apprezzare e sostenere.