L’insonnia è un problema decisamente diffuso e che tanti sanno bene quanto possa essere invalidante perché non permette di sentirsi in massima forma nel corso della giornata. Modificando parzialmente la dieta è possibile però alleviare i disagi.
Si sente spesso parlare di insonnia in riferimento alle persone che confessano di dormire poco o addirittura di svegliarsi a ripetizione nel corso della notte. A volte, però, questo termine è utilizzato in modo improprio, per questo è bene sapere cosa si intenda a livello medico in modo tale da capire se sia una situazione che ci riguarda o meno.
Si tratta di una situazione soggettiva che hanno quelle persone che hanno difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o che dormono in modo disturbato. Un problema come questo non dovrebbe mai essere sottovalutato, visto che porta a risvegliarsi quasi stremati la mattina e a faticare così a portare a termine i propri compiti giornalieri.
Pensare che ci sia un solo tipo di insonnia sarebbe sbagliato, oltre che riduttivo. Esiste infatti quella precoce, che si veriifca quando si ha difficoltà ad addormentarsi, ma anche quella tardiva, che porta a risvegliarsi più presto di quanto dovuto la mattina. Alcune persone, invece, soffrono dell’insonnia di mantenimento, quella che porta a frequenti e prolungati risvegli nel corso della notte. Altri, invece, lamentano l’insonnia mista o generalizzata, che si distingue per un insieme di queste situazioni.
Per poter definire tale questo disturbo è però fondamentale che la situazione sia ripetuta nel tempo (frequenza di almeno tre volte a settimana e con durata superiore ai sei mesi).
Allo stesso tempo, non si dovrebbe ritenere che sia un disturbo poco diffuso, anche se pochi tendono a non ammetterlo o a non parlarne. Secondo i dati più recenti la vivono in prima persona il 6-13% degli adulti, ma prevalentemente le donne, forse anche a causa del loro carattere maggiormente emotivo.
I medici tendono in genere a consigliare una terapia farmacologica, affiancata da quella psicologica per ridurre l’insonnia. Spesso, infatti, questa è legata a stress e preoccupazioni.
A volte, però, è possibile ottenere un effetto positivo anche semplicemente adottando qualche accortezza a tavola. Ci sono infatti degli alimenti che possono rivelarsi provvidenziali per chi soffre di questo problema. Alcuni di questi, infatti, hanno dei nutrienti che sono precursori di ormoni che regolano il ritmo circadiano, la melatonina (regolatore del ciclo sonno-veglia) e la serotonina (ormone del buon umore). Questi vengono prodotti quando è disponibile il triptofano, precursore di questi ormoni.
Il triptofano deve essere necessariamente assunto attraverso il cibo, con alcuni alimenti in particolare. È innanzitutto fondamentale evitare la sera sostanze ad azione eccitante,quali caffè e alcool, oltre ai fritti, che possono essere pesanti da digerire.
Allo stesso tempo, sarebbero da ridurre al minimo alimenti ricchi in grassi, soprattutto carne grassa (salsicce, salame, wurstel e affini) e piatti con panature o contenenti besciamella. Tra i “nemici del sonno” ci sono anche le spezie piccanti (peperoncino, pepe o paprika). In generale, molto meglio privilegiare le cotture leggere, come quelle al vapore, al cartoccio o bollite.
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