Il caffè è una delle bevande più amate, che molti prendono più volte in una giornata. Farlo può garantire benefici importanti al nostro organismo.
Appena alzati la mattina, soprattutto se la giornata inizia presto per motivi di lavoro, si ha bisogno di avere energia ed è per questo che molti puntano sul caffè (o, in alternativa, sul cappuccino, che prevede anche la presenza del latte).
Si tratta di una delle bevande più amate dagli italiani, celebre per la presenza di caffeina, utile anche per stimolare cuore e sistema nervoso. Non a caso, molti non riescono a farne a meno dopo pasto, al punto tale da considerarla come una sorta di digestivo. Molti riconoscono inoltre le sue proprietà anti-ossidanti, utili a rallentare l’invecchiamento e anti infiammatorie, anche se in genere sarebbe bene cercare di moderarne l’assunzione. L’abuso da molti medici viene assolutamente sconsigliato.
Caffè: qual è il momento migliore per prenderlo
Se si desiderano massimizzare gli effetti energizzanti tipici del caffè non sarebbe del tutto corretto prenderlo appena svegli. In realtà, l’ideale sarebbe farlo a metà mattina o, se possibile, anche leggermente più tardi, specialmente se si rischia di pranzare intorno alle 13 o 14. Non a caso, molti lo scelgono per diminuire l’effetto sonnolenza che si può avvertire soprattutto quando si lavora per diverse ore al computer.
Questa è inoltre una bevanda che spesso viene inserita tra i suggerimenti dai nutrizionisti, visto che aumenta la quantità di calorie che vengono bruciate dall’organismo.
Ci sono inoltre persone che cercano di portarlo con sè, magari all’interno di un thermos, per assumerlo prima o durante un allenamento sportivo. Tra i benefici garantiti ci sono infatti la maggiore resistenza allo sforzo fisico e una minore percezione di dolore e fatica.
Un beneficio inaspettato
Gli esperti consigliano di non superare i 300 milligrammi di caffeina al giorno o circa 4 tazzine. Nel caso delle persone intolleranti alla caffeina o che faticano a prendere sonno sarebbe bene non prenderlo prima di andare a dormire, o comunque non più di due tazzine nell’arco delle 24 ore.
Molto spesso viene però sconsigliato, soprattutto in quantità eccessive, a chi soffre di ipertensione. Si pensa infatti che possa contribuire a un incremento della pressione sanguigna, cosa che invece sembrerebbe non essere così vera.
Secondo un recente studio pubblicato dalla rivista Nutrients, infatti, si è riscontrato che anche il consumo di tre tazze al giorno possa servire ad abbassare la pressione. Di questo è convinto l dott. Arrigo F.G. Cicerone, professore associato presso il Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna, principale autore della ricerca.
Questo effetto positivo sembra essere reso possibile grazie agli anti ossidanti che sono presenti nella bevanda, che permettono la dilatazione dei vasi sanguigni e a proteggere le cellule dai radicali liberi, che sono tra i principali segni di invecchiamento.
In gravidanza sarebbe in genere ideale evitare dosi eccessive, che potrebbero avere effetto sulla salute del feto.