Tesla parla di “eccesso di sicurezza”, ma sicuramente si tratta di una vera e propria mazzata, anche economica per il colosso di Elon Musk. Ecco cosa sta succedendo
Più volte le Tesla sono finite sotto accusa. Questa volta, però, la casa automobilistica di Elon Musk rischia davvero grosso. Il colosso delle auto elettriche è stato costretto, travolto dalle polemiche, a ritirare un cospicuo numero di vetture per via di un difetto che può portare a conseguenze molto gravi.
Sono ben 360mila i veicoli ritirati dal mercato. Tesla ha dovuto farlo, non di propria spontanea volontà, ma perché obbligata dalle autorità competenti. Una vera e propria mazzata, anche economica, che il colosso di Elon Musk, in questi ultimi tempi accusato di dedicarsi maggiormente a Twitter, che non allo sviluppo delle autovetture.
Ma il tema è di quelli seri. Perché l’indagine riguarda ben 273 incidenti in cui sono state coinvolte le Tesla. Si tratta, dunque, di salvaguardare la salute di tanti cittadini. Peraltro, questi incidenti hanno registrato 17 feriti e anche una vittima. Tesla ha accolto la richiesta, parlando di un eccesso di sicurezza, ma sicuramente il periodo è delicato per l’azienda.
Tesla ritira le autovetture
Il tema del sistema Autopilot montato dalle Tesla. A volte trattato in maniera scherzosa. Qualche volta raccontando qualche episodio o aneddoto curioso. In altri casi, in maniera seria, viste le conseguenze. Ora, però, quella tecnologia montata dalle Tesla rischia di finire in un mare di guai.
Si tratta di una tecnologia su cui Elon Musk e il suo team hanno sempre puntato molto. Già da alcuni anni le Tesla sono dotate del sistema Autopilot. Nel tempo, la funzione è stata anche ulteriormente implementata. Eliminando qualche bug e cercando di perfezionare lo strumento. Le Tesla sono sempre risultate appetibili al mercato anche per questa possibilità di guida. Che, evidentemente, viene vista come qualcosa di avveneristico. O, comunque, da provare.
Non si sono mai placate, però, le polemiche sulla linea seguita da Tesla. Un po’ perché, oggettivamente, la tecnologia non è sempre infallibile. Un po’ perché, purtroppo, gli automobilisti hanno usato in maniera impropria (e, in alcuni casi, criminale), quello che doveva essere solo un aiuto alla guida. E che, invece, è diventato un vero e proprio sostituto. O, nei casi peggiori, un gioco. E si sono moltiplicate le disfunzioni e, con esse, gli incidenti.
Da tempo, peraltro, l’Autopilot Tesla è finito sotto inchiesta negli USA. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l’agenzia statunitense che si occupa della sicurezza sulle strade americane, ha aperto un’indagine sul sistema di guida parzialmente automatizzato Tesla Autopilot.
E così, proprio la NHTSA ha obbligato Tesla a ritirare ben 360mila autovetture. L’agenzia sostiene che il sistema Tesla non sia in grado di rilevare in maniera corretta gli altri mezzi parcheggiati o temporaneamente fermi nell’area della sosta d’emergenza. In questi undici casi, le Tesla, nonostante il sistema Autopilot inserito, sarebbero andate a impattare l’ostacolo.
Il richiamo riguarda tutte le auto che hanno acquistato il pacchetto opzionale Full Self-Driving da 15.000 dollari. In particolare, i modelli “incriminati” sono le Model S prodotte dal 2016 al 2023, le Model X costruite nello stesso lasso di tempo, le Model 3 costruite nel periodo 2017-2023 e, infine, le Model Y prodotte nel lasso di tempo 2020-2023.