Al pene abbiamo sempre dato nel tempo una serie di nomi che, se ci pensiamo, possono essere strambi e senza collegamento. Perché ad esempio lo chiamiamo pisello?
Sai perché, tra i diversi nomi, il pene viene chiamato pisello? Si tratta di un legume che spesso utilizziamo, ma come mai è associato al membro maschile? Non sembra che ci sia un’attinenza evidente e allora scopriamone il motivo sorprendente.
Come mai chiamiamo il pene pisello? Beh a dare un primo sguardo a entrambi non pare ci sia una grossa attinenza. Eppure per tanto tempo abbiamo sempre usato questo nomignolo per definire il membro maschile, ma come mai? Ci sono diverse ipotesi che tentano di dare una spiegazione, ma la più in voga è una e risale a secoli fa. Scopriamo il motivo di questo legame.
Ci sono diverse teorie che tentano di spiegare perché chiamiamo il pene pisello. Quella che più pare abbia un senso è anche la più intuitiva. Al primo sguardo non ci sembrerebbero essere similitudini tra il membro maschile e il pisello, ma se guardiamo il baccello di questa leguminosa possiamo ritrovare la similitudine. E’ allungato e arcuato proprio come il pene. Fin dal Trecento il temine pisellum indicava sia il legume che il pene e quindi sono secoli che si utilizza questa parola.
Secondo quanto riporta Vito Tartamella sul blog Parolacce, in italiano ci sono tantissimi termini per indicare il pene per cui ci sono addirittura dei record. Il sesso maschile infatti ha ben 2 record in quanto ci sono 744 termini per indicare il pene ed è anche una delle parolacce più utilizzate in assoluto. Se ci pensate ce ne sono così tanti di termini per indicare il membro e quasi tutti sono presi a prestito dal mondo vegetale: frutta e verdura. Ovviamente questo non riguarda solo il pene, ma anche la vagina, il seno e le natiche.
Insomma diverse componenti intime del corpo sono indicati con diversi nomi, circa 103, oltre pisello. Vediamo alcuni: banana, pere, meloni, pesche, patata, insomma termini che sono utilizzati per non essere espliciti. Non fanno eccezione nemmeno i nomi a prestito del mondo animale come pesce e farfalla. Anche la parola forse più volgare per indicare il pene in realtà è presa spesso a prestito come vocabolo nella lingua italiano. Il termine “cazzo” è utilizzato come parolaccia, per imprecare, per indicare noia o per espressioni come “sono fatti miei” che diventa in modo più verace “sono cazzi miei”. Insomma un termine abbastanza universale e che mette d’accordo tutti.
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