Nove decessi accertati per questa nuova malattia che spaventa tutto il mondo. Ecco cosa rischiamo: una nuova pandemia alle porte dopo il Covid?
Pensavamo di aver superato il periodo più difficile che, dall’inizio 2020, ci ha fatto piombare in un incubo. La pandemia da Covid-19, infatti, ha causato milioni di morti e ha cambiato per sempre le nostre vite. Il Covid, purtroppo, non è affatto ancora debellato. Ma un’altra minaccia incombe sul mondo intero e, quindi, anche sul nostro Paese. E a lanciare l’allarme è addirittura l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ecco cosa sta succedendo.
L’Organizzazione mondiale della sanità sta infatti monitorando con grande preoccupazione la situazione che è nata all’estero, così, come il Covid, nato probabilmente in Cina. Ma abbiamo imparato a scoprire, purtroppo, quanto i virus siano in grado di diffondersi tra i Paesi, anche se lontani. Oltre che capaci di mutare.
In questi giorni, riunione d’emergenza dell’OMS, dopo il decesso di nove persone a causa della febbre emorragica di Marburg. Ecco la nuova minaccia che incombe sul mondo. Ma di cosa si tratta? Facciamo chiarezza.
Il virus di Marburg: cos’è e cosa rischiamo
A preoccupare l’OMS è dunque la febbre emorragica di Marburg. Si tratta di un virus appartenente alla stessa famiglia del virus Ebola. Come sappiamo, Ebola è un terribile virus che da anni flagella l’Africa soprattutto, nato dagli animali, ma mutato e, quindi, capace di passare da essere umano a essere umano. Il virus Marburg appartiene proprio a quel ceppo di febbre emorragica mortale quasi quanto l’Ebola. Nove persone sono morte nella Guinea Equatoriale orientale, piccolo Paese dell’Africa centrale. Per la precisione, il focolaio si trova nel nord della Guinea Equatoriale, nella provincia di Kié-Ntem, al confine con Camerun e Gabon ed è stato collegato a 9 decessi tra i 25 casi sospetti e il primo caso noto risale all’inizio di gennaio.
Gli sforzi per contenere il contagio
Il mondo occidentale si sta attivando per contenere il virus, inviando tende, guanti da laboratorio per i test dei campioni e un kit per la febbre emorragica virale che include dispositivi di protezione individuale che possono essere utilizzati da 500 operatori sanitari. Il virus Marburg, infatti, è altamente contagioso e potrebbe ben presto fuoriuscire dai confini della Guinea Equatoriale e arrivare altrove.
Tale febbre emorragica, peraltro, ha un tasso di mortalità che tocca fino all’88 per cento. La malattia si manifesta con febbre alta, forte mal di testa e grave malessere. Molti pazienti sviluppano gravi sintomi emorragici entro sette giorni. Proprio come per Ebola, il virus viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei, quali urina, saliva, feci, vomito, sperma. Non ci sono vaccini o trattamenti antivirali approvati per curare il virus, anche se ci si sta mobilitando per trovarne uno. E’ corsa contro il tempo, per evitare che il virus si propaghi con la stessa velocità con cui si è propagato il Covid.