Renato Zero è come il buon vino, ovvero invecchiando migliora. Intanto, anche dalla sua famiglia, incassa piacevoli soddisfazioni. Quali?
Forse in tutti noi c’è un po’ del “sorcino”, ovvero del fan sfegatato di Renato Zero. Di colui che conserva gelosamente tutti i suoi vinili e i biglietti dei suoi concerti dal vivo a cui ha assistito. Forse in tutti noi c’è un po’ di quella Zerofollia che ci permette di sorridere anche in tempi come questi che non offrono alcuno spunto per giustificare un sorriso.
Il suo “Carrozzone va avanti da sé” da oltre mezzo secolo e da oltre mezzo secolo le sue canzoni ci accompagnano. Ognuna ha la sua, o le sue e comunque lui c’è. Renato Zero non è soltanto storia della nostra canzone, è costume, nel senso più ampio del termine. I suoi costumi hanno, da sempre, contraddistinto il personaggio e i suoi spettacoli, ma quei costumi non erano soltanto sfarzo, erano una maniera nuova, quasi rivoluzionaria, di vedere, di leggere e, solo infine, di ascoltare le sue canzoni. Non è mai stato soltanto un cantautore. È un cantattore. Ha portato “in scena” le sue canzoni come un attore di teatro porta in scena un’opera letteraria. E le ha “recitate“.
Qui sta la sua grandezza, qui la sua unicità. Una lunga vita artistica che ancora procede alla grande, cui si è affiancata una normale vita quotidiana dove l’amore ha rappresentato sempre la stella polare che indicava la rotta. L’amore per i meno fortunati è sempre stata un’appendice prioritaria del suo “dare amore” e quella che lo ha posto dinanzi all’incontro più bello. La scelta di un film, la sala di un cinema e un incontro. L’incontro. Un giovane con il quale Renato Zero ha instaurato dapprima una grande amicizia, che poi ha lasciato il posto a un sentimento molto più intenso. Un’ emozione che è volata in alto “fino a sfiorare Dio“. Ma chi è questo giovane misterioso?
Il suo nome Roberto Anselmi Fiacchini, ha quasi 50 anni e da 20 è il figlio adottivo di Renato Zero. Roberto ha perso i suoi genitori quando era ancora molto piccolo e ha trascorso alcuni anni in un orfanotrofio. Da quell’incontro, all’interno di un cinema, Renato Zero lo ha preso sotto la sua ala protettrice. Nel 2003 lo ha adottato donandogli quindi il suo vero cognome Fiacchini, dal momento che, anagraficamente, il vero nome del cantate romano è Renato Fiacchini.
Oggi Roberto è un uomo felicemente sposato e padre di due bambine, Ada e Virgina. Ragion per cui Renato Zero è nonno felice. Oggi tutta la sua famiglia può festeggiare un altro grande evento, ovvero l’apertura del nuovo ristorante di Roberto chiamato Ristorante Casamatta. Sono passati oltre trent’anni da quell’incontro e crediamo che Renato Zero non smetta mai di benedire il momento in cui ha messo piede in quella sala cinematografica.
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