Paola Egonu è probabilmente la pallavolista più forte che la nostra nazionale può annoverare, in questi ultimi mesi ha però iniziato una battaglia personale contro chi parla di lei
La pallavolo italiana negli ultimi anni ha alzato di molto il livello, soprattutto al livello femminile e una giocatrice come Paola Egonu ha sicuramente aiutato anche le compagne a migliorarsi giorno dopo giorno.
Dopo la scorsa stagione Paola Egonu ha cambiato casacca lasciando il campionato italiano, anche dopo i problemi che ha avuto con un giornalista che l’ha fatta infuriare. In questa stagione, la veneta gioca con la maglia del Vakifbank, in Turchia, una delle squadre più forti al mondo nella pallavolo femminile. Il commissario tecnico della nazionale Davide Mazzanti ha voluto parlare del suo ritorno con la maglia azzurra, annunciando che una decisione verrà presa nel mese di maggio.
La pallavolista nativa di Cittadella tra pochi giorni farà il suo esordio nel mondo dello spettacolo e della televisione, lontana da un campo da pallavolo. Paola Egonu è una delle co-conduttrici scelte da Amadeus per il Festival di Sanremo 2023. La chiamata è arrivata, oltre per il suo indubbio talento sportivo, anche per darle probabilmente la parola sull’argomento del razzismo che, purtroppo, ancora oggi non si è eclissato nella nostra società. La stessa pallavolista aveva annunciato, dopo la scorsa estate, una pausa dalla nostra nazionale, dopo che un giornalista nel corso di un’intervista post-gara le chiese se si sentisse italiana. Paola Egonu è diventata, nel tempo, un grande simbolo del nostro paese, come trascinatrice del nostro movimento pallavolistico femminile, e ha voluto dare un segnale forte.
Paola Egonu, nelle ultime ore, è stata intercettata da Vanity Fair e la pallavolista si è lasciata andare a delle confessioni dal suo passato: “A quattro anni ho capito di essere diversa. Ero all’asilo e, con un mio amichetto, stavamo strappando l’erba del giardino: ci facevano ridere le radici. La maestra ci ha messo in castigo. Per tre volte le ho chiesto di andare in bagno. Per tre volte mi ha risposto di no. Alla fine ci sono andata di corsa, senza permesso.
“Troppo tardi: mi ero fatta tutto addosso. La maestra mi ha riso in faccia: ‘Oddio, fai schifo! Ma quanto puzzi!’. E, per il resto del giorno, non mi ha cambiata. Ho dovuto attendere, sporca, l’arrivo di mia madre nel pomeriggio. Ancora oggi, 20 anni dopo, fatico a usare una toilette che non sia quella di casa mia“. Sul razzismo, invece, dice: “No, non è scomparso. Capita che mia mamma chieda un caffè al bar e che glielo servano freddo, che in banca lascino entrare la sua amica bianca ma non lei”, riporta Rumors.it.
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