Presto sarà operativo l’assegno unico universale anziani non autosufficienti: un sussidio che assorbirà tutte le prestazioni per l’invalidità. Ecco la guida completa.
Il nuovo assegno universale anziani non autosufficienti o “assegno unico universale anziani”, previsto dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 19 gennaio scorso, sarà disponibile nel giro di un anno. In linea con quanto prevede il Pnrr, la misura introduce una prestazione unica che assorbirà, tra l’altro, anche l’indennità di accompagnamento.
L’obiettivo è quello di spostare una parte dell’assistenza degli anziani colpiti da invalidità verso la dimensione domiciliare, alleggerendo il carico sulle strutture del sistema sanitario. In un paese in rapido invecchiamento come l’Italia, la platea dei soggetti interessati direttamente o indirettamente è vastissima, e sicuramente destinata a crescere di qui ai prossimi anni.
L’assegno universale per gli anziani dalla A alla Z
L’assegno unico universale per gli anziani invalidi è una prestazione costruita sul modello dell’assegno universale figli e avrà un valore variabile a seconda dello specifico bisogno assistenziale del beneficiario. Potrà essere erogata, a scelta di quest’ultimo, come contributo economico o sotto forma di servizi alla persona. E spetterà agli anziani – dovrà essere individuato il requisito anagrafico – che non sono autosufficienti, totalmente o parzialmente secondo i dettami della Legge 104 del 1992. Bisogna però attendere il 2024 (e non prima di marzo) per la sua entrata in vigore, dato che la legge che lo disciplina non ha ancora completato il suo iter.
Sarà uno specifico Decreto a chiarire quali sono i requisiti per ottenere l’assegno universale anziani. La Premier Giorgia Meloni in sede di presentazione del nuovo sussidio ha anticipato che l’importo varierà in base al grado di non autosufficienza stabilito dalla normativa vigente, riconosciuto attraverso accertamento sanitario e apposita istanza all’Inps (ma non sono stati stabiliti ancora dei limiti massimi o minimi). Per ora è stato chiarito che l’anziano interessato o i suoi familiari potranno scegliere di fruire del nuovo sussidio in due differenti modalità: con l’erogazione di un contributo economico (assegno mensile) o mediante l’erogazione di specifici servizi alla persona (prestazioni gratuite in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria). Non è stato però ancora precisato se il budget potrà essere usato a metà per i servizi e per l’altra metà in denaro.
Come accennato, il nuovo assegno assorbirà l’indennità di accompagnamento, come da Legge 11 febbraio 1980 n. 18, le altre prestazioni assistenziali per il sostegno delle persone anziane non autosufficienti in fatto di assistenza domiciliare, sanitaria, sociale o sociosanitaria, e le prestazioni di supporto ai familiari che partecipano all’assistenza (i “caregiver”) come stabilite dall’articolo 1, comma 164 della Legge di Bilancio 2022. In ogni caso l’ammontare non sarà inferiore a quello delle prestazioni di cui la persona interessata beneficia attualmente. L’Esecutivo ha poi istituito, per finanziare la misura, il “Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti” in cui confluiranno le risorse ricavate dai risparmi in spesa sanitaria legati al rafforzamento dell’assistenza domiciliare. Molto probabilmente a gestire la misura sarà l’Inps.