Non è affatto semplice districarsi tra le varie opzioni per i bonus casa. Ecco una guida per scegliere la soluzione più conveniente.
I bonus casa, chi li conosce lo sa bene, sono un mondo a sé. Tra Superbonus, bonus ristrutturazioni e altre agevolazioni per la propria abitazione, sono moltissime le opzioni e le variabili da tener presenti quando decidiamo di dare il via ai lavori e dobbiamo scegliere la soluzione più congeniale alle nostre esigenze.
Una questione molto dibattuta, tre le altre, è se convenga richiedere lo sconto in fattura o ricorrere alla cessione del credito. In realtà, entrambe le procedure offrono vantaggi e la scelta della formula migliore va tarata sul singolo caso. Vediamo insieme in base a quali criteri.
Tutte le variabili dei Bonus casa
Ricordiamo innanzi tutto che per “sconto in fattura” si intende quella forma di pagamento anticipato in cui il privato che accede ai bonus casa versa una parte di quanto dovuto all’impresa edile prima dei termini previsti, in cambio di uno sconto sulla fattura da saldare. Nel caso della cessione del credito, invece, il credito d’imposta viene ceduto da chi lo detiene (la parte cessionaria) a un terzo, solitamente una banca o istituto di credito, in cambio di un corrispettivo. Entrambe le formule servono per ottenere liquidità immediatamente, senza dover attendere i termini (spesso molto lunghi) canonici.
Quale conviene di più? Dipende. Come accennato, con lo sconto in fattura l’azienda edile che effettua i lavori oggetto di bonus concede una riduzione dell’importo che il beneficiario dovrà saldare per i lavori. Lo sconto è pari all’aliquota del bonus casa cui il beneficiario ha diritto. Se dunque il beneficiario accede all’ecobonus 65%, lo sconto in fattura potrà essere pari al 65% della spesa. Il vantaggio principale sta nella possibilità di accedere a liquidità immediata per le aziende, che potranno contare sul pagamento della restante somma da parte del privato, mentre il richiedente potrà ridurre subito le spese atte a riqualificare gli immobili di cui è proprietario o fruitore.
Rispetto alla cessione del credito, però, lo sconto in fattura è molto più complicato da ottenere: non sempre è infatti facile trovare aziende e imprese che si occupano di lavori edilizi interessate a concederlo ai propri potenziali clienti. Con la cessione, inoltre, le aziende e le imprese edili possono ridurre al minimo i rischi, data la possibilità di cedere il proprio credito ad enti e banche, senza doversi più occupare del credito stesso una volta ceduto. D’altro canto, attualmente la situazione relativa alla cessione del credito legato ai bonus casa è piuttosto incerta. Attualmente è in corso l’analisi delle proposte che sono state avanzate lo scorso martedì 17 gennaio in Senato, nello specifico alla Commissione Finanze e Tesoro. Si auspica in particolare un allungamento temporale che consenta di portare in compensazione le somme per un periodo di sei anni, oltre all’eliminazione del numero massimo di cessioni per enti quali banche e intermediari finanziari.
Insomma, la risposta al quesito iniziale non è scontata. L’opzione migliore dipende dalle esigenze dei beneficiari dei bonus edilizi e delle imprese che si occupano dei lavori. Va comunque rilevato che con la cessione del credito si perde parte della somma spettante a causa dei tassi d’interesse, ragion per cui, ove possibile, si tende a preferire lo sconto in fattura, che tra l’altro segue un iter più immediato. A voi la scelta.