Ogni giorno tanti utilizzano i trasporti pubblici, scelta che comporta una spesa consistente. Il governo ha deciso di aiutare chi è in difficoltà.
Chi lavora o studia in una grande città sa bene quanto sia facile trovarsi imbottigliati nel traffico, con il rischio concreto di non riuscire ad arrivare in orario. E’ proprio per evitare che questo accada, oltre che per comodità, che molti decidono di utilizzare i trasporti pubblici per spostarsi, che garantiscono un’idea più precisa di quando si potrà arrivare a destinazione (ritardi o scioperi esclusi). Chi fa questa scelta, però, sa bene quanto possa rivelarsi costosa a fine anno.
I trasporti pubblici possono essere costosi
Sottoscrivere un abbonamento mensile consente di risparmiare sui trasporti pubblici, nonostante a fine anno la spesa sostenuta possa essere tutt’altro che bassa. E in un periodo come questo in cui sono tante le famiglie in difficoltà questo può essere un problema non da poco.
Si tratta di una situazione che non deve essere sottovalutata a maggior ragione per chi li utilizza per arrivare al lavoro ma non ha uno stipendio elevatissimo. In questo caso, infatti, al guadagno si deve togliere proprio l’importo previsto per treni o metropolitana.
Ora che le restrizioni introdotte a causa della pandemia sono ormai un ricordo molti hanno ripreso le vecchie abitudini, per questo potrebbero essere interessati a usufruire di eventuali agevolazioni.
Un aiuto da sfruttare
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso però di aiutare i tanti italiani che utilizzano i mezzi pubblici e di garantire loro un incentivo utile a ridurre le spese. Questo è possibile grazie al bonus trasporti, misura che era già stata introdotta dal suo predecessore, Mario Draghi e che ha ora caratteristiche piuttosto simili.
L’idea del premier è quella di “aiutare, in una situazione di difficoltà, chi è in maggiore difficoltà piuttosto che dare aiuti indistintamente a tutti” , ha detto in conferenza stampa.
Il provvedimento è inserito nel decreto sulla trasparenza dei prezzi della benzina, dove è stato previsto il rifinanziamento con 100 milioni del bonus 60 euro per l’abbonamento al trasporto pubblico locale. A differenza del passato, potranno usufruire dell’agevolazione le persone che hanno un reddito non superiore ai 20mila euro, anziché i 35mila inizialmente previsti.
Il buono è nominativo ed è per questo non cedibile, oltre a essere utilizzabile solo per l’acquisto di un abbonamento. Inoltre, non costituisce reddito imponibile e non rileva al fine del computo del valore dell’indicatore Isee. È prevista inoltre una detrazione fiscale, come indicato nel Testo unico delle imposte sui redditi, sulla spesa rimanente a carico del beneficiario del buono.
Al momento non sono ancora state date indicazioni su come accedere al buono, ma ogni dubbio sarà chiarito a breve con la pubblicazione del decreto attuativo. La richiesta potrà essere eseguita attraverso l’apposita piattaforma.