Si tratta di uno dei giochi più scaricati, ma anche più discussi fin dal suo lancio online. Adesso il suo destino è appeso a un filo
Suscita polemiche da quando è nato, ormai cinque anni fa. Dal 2017, infatti, è diventato un fenomeno virale. Tra i più giovani, ma non solo. Adesso, però, le polemiche stanno a zero. Perché arriva il divieto. E tutti dovranno (o dovrebbero) adeguarsi. Cosa ne sarà di uno dei giochi più famosi e diffusi al mondo?
D’altro canto, la decisione era nell’aria. Anzi, invocata da tempo. Perché da tempo gli esperti mettevano in guardia dai traumi che poteva causare. Ma anche dalla dipendenza anche fisica oltre che psicologica, perché giochi come questo attiverebbero processi dopaminergici.
Come la droga, come l’alcool, si crea una sorta di dipendenza anche fisica: una sostanza, un ormone che non fa altro che associare quei processi, quei giochi, a qualcosa di positivo che positivo non è. Lo stesso meccanismo che si attiva con la cocaina, l’eroina o nel gioco d’azzardo patologico.
Ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione: si gioca insieme a un gruppo di amici, non si deve deluderli, e quindi non si può abbandonare il gioco, così il bambino continua a giocare in maniera compulsiva e ne diventa dipendente, non riesce a staccarsene. I giochi online sono per gli adulti e non per i bambini.
Il gioco vietato?
Recentemente, era stato Antonio Affinita, direttore generale del Moige-movimento genitori, a esprimersi in merito alla class action intentata da alcuni genitori in Canada contro il gioco ‘Fortnite’ che avrebbe provocato ‘dipendenza come la cocaina se non addirittura come l’eroina’ ai loro figli. Fortnite è uno dei videogiochi più diffusi, un fenomeno esploso cinque anni fa che ancora oggi conta oltre 350 milioni di giocatori di cui 80 milioni attivi ogni mese.
Fortnite è un videogioco sparatutto in terza persona del 2017, sviluppato da People Can Fly e pubblicato da Epic Games per console e PC. Ciò a cui bisogna porre grande attenzione è l’età: Fortnite è per i bambini dai 12 anni in su, ma in realtà ci giocano anche bambini al di sotto di quell’età, anche 7 o 8 anni e tutti loro sono esposti al rischio di cyberpedofilia e cyberbullismo, dato che attraverso la piattaforma si può chattare ma non si sa realmente con chi. Da sempre, si chiede che i genitori abbiano quella consapevolezza che anche se il gioco, e non solo Fortnite, è predisposto per i 12 anni in su, bisognerebbe dire no al bambino e farlo finché non sia pronto.
Il gioco presenta tre modalità distinte che condividono lo stesso motore grafico: Salva il mondo, Modalità creativa e Battaglia reale. Proprio alla fine dello scorso anno, la Federal Trade Commission ha annunciato un accordo da 520 milioni di dollari a carico di Epic Games, con l’accusa di aver violato la privacy dei bambini e ingannato milioni di utenti con acquisti indesiderati. L’intesa prevede sanzioni record in due casi separati. E, adesso, arriva, quindi, arriva la class action per vietarlo. Il destino di uno dei giochi più scaricati, ma anche più discussi, è allora appeso a un filo.