Le detrazioni Irpef sono d’aiuto per i contribuenti e le famiglie che possono contare su una riduzione delle loro spese grazie alle agevolazioni fiscali. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
In un periodo come questo, ottenere agevolazioni fiscali è sicuramente utile a molte famiglie e contribuenti. Le detrazioni Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) vengono incontro a coloro che sostengono determinate tipologie di spese, con un riduzione dell’imposta. L’agevolazione viene calcolata partendo da una percentuale sui pagamenti, che poi viene sottratta dal totale della spesa.
Le detrazioni Irpref sono pari al 19%. Si tratta di una percentuale fissa, che può essere applicata a diverse spese. Per poter usufruire dell’agevolazione è fondamentale che i pagamenti effettuati siano tracciabili. Di seguito, vedremo quali sono i requisiti necessari per poter accedere alla detrazione.
Detrazione Irpef e tracciabilità, le regole del Fisco
La detrazione Irpef può essere applicata solamente ai pagamenti tracciabili, effettuati nel rispetto delle modalità anti-evasione – ossia che possono essere sottoposte a controllo da parte del Fisco. La Legge di Bilancio 2020 ha chiarito le condizioni fondamentali nell’art.1 comma 679. L’agevolazione del 19% è valida solamente se il contribuente sostiene una spesa ricorrendo a “bonifico bancario o postale”.
Sono compresi anche sistemi di pagamento alternativi, che si differenziano dal “versamento in denaro contante”. In questo caso, è importante che il Fisco sia in grado di individuare l’identità di chi ha effettuato il pagamento e che quest’ultimo sia tracciabile. Sono ammessi i pagamenti tramite carte di credito, carte prepagate e bancomat o assegni bancari e circolari.
Inoltre è possibile ottenere la detrazione anche sui pagamenti con moneta elettronica, autorizzati da un’apposita applicazione dello smartphone, la quale prevede l’utilizzo di un codice IBAN e di un numero di cellulare, usati dal contribuente per effettuare transizioni senza la carta di credito (o debito).
I metodi per provare la tracciabilità dei pagamenti
L’elenco non comprende tra i sistemi di pagamento i circuiti di credito commerciale in cui vengono scambiati beni e servizi senza che si faccia ricorso ad uno degli strumenti di pagamento definiti nell’art.23 del D.lgs.n.241/97 (ovvero quello che tratta gli strumenti di pagamento sopra descritti).
Il contribuente può usare diversi metodi per provare la tracciabilità delle sue transizioni. Per esempio, può presentare fatture, documenti commerciali o ricevute fiscali emanate dall’attività che ha ricevuto il pagamento. Ma anche estratti conto, copie del bollettino postale e dei pagamenti eseguiti con PagoPa, ricevute del bancomat o della carta di credito e MAV.
Ciò che conta, per richiedere una detrazione Irpef, è che esista una prova dei pagamenti. La tracciabilità è la regola fondamentale per il Fisco: solamente in questo modo può evitare i casi di evasione fiscale.