Ora che è arrivato l’inverno sono in tanti gli italiani che stanno combattendo con l’influenza. Non sempre questi sintomi significano che l’hai presa.
Il periodo peggiore della pandemia sembra essere ormai alle spalle, ma questo non significa che non ci sia il rischio di ammalarsi. Anzi, quest’anno sembra essere cresciuto il numero di persone che si ritrovano ad avere l’influenza, diffusa in una forma che sembra difficile da dover debellare del tutto. Il problema sembra riguardare anche le persone che solitamente hanno un sistema immunitario resistente.
Avvertire i primi segni di malessere ora fa subito pensare che si possa avere contratto il Covid, ma spesso si tratta di semplice influenza. In quest’ultimo caso non significa necessariamente che la situazione sia più leggera, anzi quest’anno sono in tanti quelli che faticano a debellare tosse e raffreddore, che si trascinano addirittura per settimane.
Ma come si fa a capire se si tratti di uno o dell’altro? Il dubbio non può essere risolto valutando i sintomi, visto che nella maggior parte dei casi sono comuni. In genere il dubbio può essere risolto attraverso un tampone, lo strumento utilizzato per capire se si è contratto il Coronavirus. Anche in questo caso, però, nei primi giorni di incubazione potrebbe dare esito negativo, per questo sarebbe bene rifarlo successivamente.
Un esito positivo, invece, non rappresenta una prova assoluta, ma comunque piuttosto affidabile.
In realtà, avere sintomi quali nausea, vomito, male alle ossa e sensazione di debolezza non significa necessariamente che si sia contratto l’influenza (o Covdi). In alcuni casi, infatti, l’origine del problema è un’altra e non andrebbe sottovalutata.
Spesso, infatti, il paziente può avvertire questo malessere a causa di un’intossicazione di vitamine. Avere la giusta dose di vitamine è fondamentale per ogni organismo, che può avere problemi sia in caso di carenza sia in caso di eccessiva assunzione. In entrambi i casi è bene parlarne con il medico di fiducia per individuare la soluzione migliore.
Il problema può nascere a causa della vitamina D, una di quelle che spesso non viene considerata, ma che in realtà è indispensabile per il nostro corpo. Questa è importante per rafforzare il sistema immunitario e le ossa; una sua carenza viene spesso associata a molte malattie, quali diabete, infarto, morbo di Alzheimer, asma e sclerosi multipla.
Assumerla è semplicissimo, non è nemmeno necessaria la ricetta, ma è proprio per questo che spesso se ne arriva ad assumere una quantità troppo abbondante. E anche questo non è un bene. Un livello eccessivo di vitamina D porta ad avere eccessivo calcio nel sangue, situazione che può provocare danni ai reni, problemi ai polmoni e a volte insufficienza renale.
Ogni dubbio può essere chiarito tramite un semplice esame del sangue, proprio per questo è bene consultare un dottore per capire quale sia la dose più adatta e non dover correre ai ripari successivamente.
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