Il compostaggio umano è l’alternativa “green” alla sepoltura o cremazione. Nonostante alcune polemiche, questo metodo si sta facendo strada in diversi paesi.
Il tema della tutela ambientale è sempre più discusso e sta andando ad influenzare diversi ambiti della società. Con il compostaggio umano, anche la morte può diventare più sostenibile: si tratta, infatti, di una sorta di sepoltura che rispetta la natura e si propone come valida alternativa dei metodi tradizionali.
L’idea innovativa è stata già approvata in diversi paesi, attirando alcune polemiche. Soprattutto per quanto riguarda il mondo cattolico: i vescovi locali hanno espresso la loro contrarietà affermando che i corpi dei defunti non dovrebbero essere ridotta a meri “rifiuti domestici”.
Dire addio ad una persona cara non è mai semplice. I funerali e le sepolture sono nati con l’obiettivo di accompagnare chi ci lascia e poterlo commemorare. Sono anche tante le persone che, per un motivo o per l’altro, optano per la cremazione – con la quale si evita la decomposizione del corpo. Il compostaggio umano è un metodo più recente, considerato maggiormente sostenibile rispetto alle alternative classiche.
Come funziona? Il corpo del defunto viene chiuso all’interno di un contenitore insieme ad erba medica e da foraggio e trucioli di legno. Il cadavere viene lasciato a decomporre per circa un mese. In questo modo, si ricava la terra che viene lasciata ai suoi parenti, i quali avranno la possibilità di utilizzarla per piantare alberi o fiori. Con il compostaggio umano vengono eliminate le emissioni di anidride carbonica ed il logoramento dei terreni.
Il servizio ha un costo che si aggira intorno ai 7000 dollari, non discostandosi molto dal prezzo di una sepoltura o una cremazione. Recentemente New York lo ha autorizzato come metodo alternativo alla cremazione e all’inumazione diventando il sesto paese degli Stati Uniti a dare il via libera alla procedura che trasforma un cadavere in terra che può essere piantata dai suoi cari.
Ad approvare l’introduzione del servizio è stata Kathy Hochul alla fine dello scorso anno. La governatrice democratica ha firmato la misura confermando il provvedimento precedentemente ratificato dal Parlamento statale. Nel 2019 Washington è stato il primo paese ad approvare la procedura. A questo hanno fatto seguito Colorado, Oregon, Vermont e California. Mentre in Europa è legale in Svezia dal 2005.
La titolare della società Recompose (la prima ad aver fornito il servizio) ha definito il compostaggio umano un’alternativa “naturale, sicura, sostenibile”. La procedura, inoltre, è destinata ad apportare “significativi risparmi in termini di emissioni e di utilizzo di terreno”.
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