L’assegno Unico è un contributo molto importante che viene erogato ad alcune famiglie, adesso però si rischia di perderlo: ecco perché
Tra i contributi economici più importanti erogati negli ultimi tempi c’è sicuramente l’assegno Unico. Si tratta di un aiuto economico davvero importante perché va a favore delle famiglie che hanno figli a carico.
A beneficiarlo sono proprio le famiglie che hanno figli che arrivano fino al 22esimo anno di età e spesso l’erogazione avviene in modo automatico, senza bisogno di presentare la richiesta ogni volta. Si tratta di un assegno a cadenza mensile che molto probabilmente verrà anche aumentato di valore.
Si presume infatti un aumento che va in base al numero di figli. Tuttavia non ci sono solo buone notizie, anzi, molte persone potrebbero rischiare di perderlo. Poche ore fa è infatti arrivata la comunicazione da parte dell’INPS.
Assegno unico: perché bisognerà restituirlo
L’INPS nelle ultime ore sta procedendo per chiedere la restituzione dell’assegno unico universale anche se non totalmente, erogato da marzo a dicembre 2022. A rischiare di dover restituire questo assegno sono coloro che non hanno aggiornato l’ISEE, quindi con omissioni o difformità. Quindi tutti coloro che non hanno regolarizzato entro il 31 dicembre.
Ci sarà una comunicazione quindi dell’INPS dove verrà indicata la somma che bisognerà restituire e potrebbe anche essere molto alta. Il soggetto interessato avrà solo la quota minima dell’assegno unico, ovvero quella parte che dovrebbe spettare anche senza dimostrazione dell’ISEE. Le somme che eccedono quindi, dovranno essere riconsegnate. Ma chi sono quindi i soggetti a rischio?
Assegno Unico: chi rischierà di perderlo
Se l’Isee presenta delle omissioni o delle difformità, non è possibile fare richiesta di agevolazioni o bonus. Anche il Reddito di Cittadinanza, infatti, viene sospeso se l’ISEE non è stato aggiornato ed è difforme. Non è il caso dell’Assegno Unico, l’importo verrà comunque liquidato anche se l’ISEE è difforme, perché è appunto universale e viene dato a tutti a prescindere dal reddito annuale.
Se ad esempio l‘Isee è di 9.000 euro ma presenza delle difformità, verrà comunque pagato e quindi avrà 175 euro prr figlio, se ha un ISEE che rientra in 15.000 euro. Il soggetto dovrà comunque provvedere a regolarizzare l’ISEE il prima possibile. Sarà proprio l’INPS ad avvisare gli utenti che poi dovranno correggere l’ISEE entro il 31 dicembre di quest’anno.