Sono numerosi i bonus conosciuti in questi anni che nel 2023 spariranno. I cittadini di tutta Italia tremano per questo nuovo anno appena cominciato
E’ appena iniziato. Ma già questo 2023 non sembra promettere niente di buono. Almeno sotto il profilo economico. Saranno infatti numerosi i bonus che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e che in quest’anno solare sembrano destinati a scomparire. La difficile congiuntura economica rischia di mettere in ginocchio gli italiani.
Pur con tutti i suoi problemi, le sue disfunzioni, i suoi raggiri, il sistema del welfare italiano è sicuramente tra i più avanzati al mondo. Basti pensare alla sanità pubblica a fronte di altri luoghi in cui, di fatto, possono curarsi solo i ricchi.
Ma dall’inizio del 2020, il nostro Paese (al pari di tutto il resto del mondo) ha conosciuto un periodo drammatico. La pandemia da Covid-19 ci ha infatti fatto ammalare, ci ha confinati in casa, ha azzerato le relazioni sociali, ha colpito l’economia con lockdown e coprifuoco.
Da quel momento, i governi che si sono succeduti – quello giallorosso di Giuseppe Conte e quello di unità nazionale di Mario Draghi – hanno dato vita a una serie molto ampia di bonus e incentivi. Alcuni “una tantum”, altri ciclici e ripetuti. Una politica di sussidio e sostegno come mai il nostro Paese aveva visto. Ma, del resto, definire straordinaria la situazione vissuta è un eufemismo.
Su quella, già incredibile, situazione, si sono innestate, poi, altre ulteriori crisi. Quella energetica, innanzitutto. Ne sappiamo qualcosa ogni volta che paghiamo una bolletta. E, dal 24 febbraio 2022, poi, anche la guerra.
La decisione della Russia di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina, infatti, ha scombussolato ulteriormente l’economia mondiale. Oggi viviamo tutti nell’incertezza. E il fatto che, nel 2023, scompariranno numerosi bonus e incentivi, non può di certo far dormire sonni tranquilli.
Come è noto, il nuovo Governo di centrodestra, presieduto da Giorgia Meloni, non ama la politica dei bonus e dei sussidi, considerandoli meri e odiosi sistemi di assistenzialismo. Da qui, solo per fare un esempio, la guerra al Reddito di cittadinanza.
La misura simbolo del Movimento 5 Stelle dovrebbe scomparire definitivamente nel 2024. Mentre, già in questo 2023, scompariranno altri sussidi.
Già dall’1 gennaio, infatti, stiamo subendo i nuovi rincari sul carburante. Il Governo, infatti, non ha prolungato il taglio delle accise su diesel e benzina, quindi rifornire il nostro mezzo è diventato molto più costoso. Il carburante, allo stato attuale, è aumentato di circa 18 centesimi al litro.
Ma è solo uno dei tanti bonus che spariranno. Non vi sarà più il bonus in busta paga da 150 e da 200 euro. Quello da 150 euro era erogato ai redditi inferiori ai 20mila euro annui, mentre quello da 200 euro andava a chi guadagnava sotto i 35mila euro all’anno.
Così come non saranno rinnovati i bonus tv e il bonus trasporti. Il primo aiutava le famiglie “obbligate” ad adeguare i propri dispositivi al nuovo digitale terrestre. Il secondo era un voucher da 60 euro per acquistare abbonamenti dei mezzi del trasporto pubblico locale o ferroviario.
E, ancora, addio al bonus facciate e riduzione per il Superbonus che non sarà più del 110%. Altre due misure volute dal Governo Conte, su cui si è scatenata la bagarre politica. Ma, con queste premesse, a scatenarsi potrebbe essere la rabbia dei cittadini.
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