Una legge che ha vari intenti, tra cui quello, evidentemente, di innalzare la sicurezza per chi decide di marchiare in maniera indelebile il proprio corpo
Sono una delle mode del momento. Tra i giovani, quasi tutti, hanno o sognano di avere un tatuaggio. Forse ci si distingue di più a non averne. Per anni identificati come un “gioco”, come un divertimento o come un modo per ricordare qualcosa o qualcuno. Nel 2023, invece, cambia tutto: i tatuatori saranno a tutti gli effetti considerati dei medici.
Come detto, tatuarsi è una moda a cui pochi sanno resistere. A volte si hanno dei simboli esotici. Scritte e immagini che hanno un significato solo per chi le ha scelte. Che sia per celebrare un amore o per ricordare un evento, molti decidono di incidere il proprio corpo in maniera indelebile. E se poi quell’amore finisce? E’ caccia ai tentativi di modificare la scritta o il disegno.
Pensate che, solo per fare un esempio recente, migliaia di argentini per Natale si sono regalati un tatuaggio di Leo Messi e della Coppa del mondo. In queste settimane successive al trionfo dell’albiceleste in Qatar, sono ancora lunghe le code davanti ai tatuatori del Paese di chi vuole scolpire sulla pelle il ricordo della Tercera.
L’immagine più richiesta eèquella del trofeo, seguita dalla Pulce e dal portiere-eroe Emiliano Martinez. Un impulso è stato dato da Angel Di Maria che si è tatuato la Coppa del mondo sulla gamba destra. Sui social impazzano anche prese in giro per tatuaggi con errori di ortografia o alcuni con il volto di Messi esageratamente gonfio. Già, perché a volte bisogna fare attenzione al professionista del settore cui ci si affida. Tatuarsi non è come tagliare i capelli o la barba, che ricrescono. Qui si rischia di marchiare (male) il proprio corpo. E, allora, questa proposta di legge forse vuole anche regolamentare e rendere questo settore ancor più professionale.
I tatuatori come medici
Nel 2023, infatti, nascerà il tatuatore della mutua, perché sta per arrivare in consiglio una proposta di legge che farà rientrare i tatuaggi nelle prestazioni del sistema sanitario pubblico. Ovviamente, la ratio della proposta di legge non riguarda solo gli aspetti ludici ed estetici di un tatuaggio. Ma anche quelli sanitari.
Quindi, la Regione Liguria si prepara a rendere una prestazione sanitaria i tatuaggi. Nel Bilancio della Regione, appena approvato, un ordine del giorno della Lega ha infatti impegnato la giunta a organizzare un percorso per sostenere i tatuaggi con finalità medica cui si sottopongono i liguri. Si tratta però solo del primo atto, come spiega il consigliere regionale Alessio Piana, Lega: “Dobbiamo sostenere anche sul piano psicologico i pazienti e spesso un tatuaggio con finalità medica aiuta a superare molte complessità”, dice.
Nell’intento di chi propone il provvedimento c’è la volontà di dare un’ufficialità a una rete che sta sorgendo spontaneamente tra i professionisti che intervengono su pazienti oncologici, o con diverse altre patologie, per cui il tatuaggio può camuffare, o cancellare, i segni di cicatrici, o aiutare a superare difficoltà legate all’alopecia o alla vitiligine, e facendo entrare il tatuatore esperto in interventi di “ricostruzione” o “camouflage” nella rete dei servizi sanitari della Regione.
Ovviamente, tutto questo anche a vantaggio della sicurezza, dato che, spesso, purtroppo, l’approssimazione può portare a contrarre malattie quali l’epatite. E, in futuro, non si esclude di avere uno studio di tattoo dentro gli ospedali o gli ambulatori Asl. Una delle novità del 2023 appena iniziato.