Sparare botti a Capodanno è un’usanza difficile da debellare, anche se non tutti li amano. Alcuni Comuni si sono mossi in anticipo con un’ordinanza.
I botti di Capodanno hanno davvero ancora senso? Su questo aspetto, per alcuni marginale, c’è chi si divive. Per alcuni, a maggior ragione dopo le restrizioni che ci sono state imposte a causa della pandemia, rappresentano un modo per tornare a festeggiare e stare insieme agli affetti più cari. Altri, invece, non li amano particolarmente, anzi arrivano anche a considerarli un disturbo, ben sapendo come in passato ci siano state anche persone che sono rimaste ferite da questa usanza.
Ogni anno, in modo quasi puntuale, man mano che ci si avvicina al 31 dicembre iniziano le polemiche in merito ai botti di Capodanno. Anche chi ama festeggiare l’arrivo del nuovo anno non sempre li ama, specialmente se ha un animale che può essere spaventato e avere problemi di salute anche piuttosto seri.
Pensare che si tratti di un’usanza tipicamente italiana sarebbe sbagliato, anche se ci sono città in cui ci si dà davvero alla pazza gioia. Le realtà del Sud sono quelle in cui spesso non ci si pongono molti limiti, nonostante ci siano casi in passato di persone che sono rimaste ferite, anche gravemente, a causa di una disattenzione.
Anche il parere delle istituzioni a riguardo è stato a volte discordante. Alcuni Comuni hanno però deciso di venire incontro in modo tangibile a chi non ama questa abitudine.
Chi non riesce a fare a meno di acquistare i botti di Capodanno per salutare l’arrivo dell’anno nuovo avrebbe inevitabilmente dovuto informarsi sulle leggi in vigore nel posto in cui vive. Questo vale ovviamente per chi ha deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza lontano da casa.
Ci sono così dei Comuni che avevano deciso di muoversi in modo tempestivo e di infliggere multe a chi arriverà a sparare fuochi d’artificio e petardi.
E’ il caso di Lamezia Terme, Ancona, San Giovanni Rotondo e Bari. Nel caso della località calabrese nell’ordinanza si è specificata proprio la volontà di evitare di spaventare i nostri amici a quattro zampe. Alcuni hanno fatto un passo in più e hanno deciso di imporre il divieto non solo nella notte che ci porta ad accogliere il nuovo anno. A Treviso non si potrà fare niente fino al 6 gennaio 2023, mentre ad Agrigento si arriva fino al 10 gennaio.
La raccomandazione è però soprattutto una: in caso di dubbio è bene consultare il sito del Comune a cui si è interessati per capire se possa essere stata introdotta una norma ad hoc all’ultimo minuto. Le sanzioni per gli irregolari sono davvero pesanti: la multa, infatti, può arrivare fino a 500 euro.
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