Attenzione alla multa che si rischia per i comportamenti sbagliati sulla carreggiata. Una stangata per una norma che in pochi conoscono.
La sicurezza stradale è, da sempre, uno dei temi su cui difficilmente si riesce a intervenire in Italia. I weekend e i giorni di festa, che siano estivi o invernali, fanno spesso registrare dei tragici bilanci sulle strade italiane. Ma ora sembra arrivare un ulteriore giro di vite sulla questione.
Sono drammatici i numeri che si registrano sulle strade italiane. Stanchezza, velocità, alcol, distrazione da cellulare le cause più frequenti dei sinistri mortali. Ma, a volte, “banali” (ma tragiche) trasgressioni del Codice della Strada che, se invece fosse seguito pedissequamente, darebbe ordine e sicurezza alle nostre arterie stradali.
Nei primi sei mesi del 2022 ci sono stati 62 incidenti plurimortali, cioè con più vittime. In totale si sono contate, in questo contesto, ben 145 morti e 78 feriti. I numeri, purtroppo, sono aggravati rispetto allo scorso anno: gli incidenti plurimortali sono aumentati del 29,2% (esattamente 14 in più), le vittime del 38,1%.
Un dato molto inquietante arriva poi dai luoghi dove si verificano gli incidenti più gravi. Dei 62 sinistri plurimortali 18 sono avvenuti in autostrade o superstrade (29%), 37 sulle strade statali e provinciali (le più pericolose, al 60%), e 7 nelle aree urbane (11,3%). Ovviamente, su questi numeri influisce moltissimo l’elevata velocità. Siamo, ovviamente, in attesa dei numeri relativi al secondo semestre che saranno ovviamente ancor più gravi e tragici.
Giro di vite sul Codice della Strada
Tra le categorie maggiormente a rischio ci sono i ciclisti. Spesso i ciclisti viaggiano affiancati, un po’ per difendersi dal vento. Nel ciclismo professionistico si chiamano “ventagli”, che consentono di proteggersi qualora i venti spirano trasversalmente. Molto più spesso, però, tale posizionamento è dovuto al fatto che, mentre si corre, si chiacchiera amabilmente. Ma sapete che questa tendenza è sanzionata dal Codice della Strada?
I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate ovvero sulle corsie ciclabili o sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile, quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento. E’ l’articolo 182 del Codice della Strada al suo comma 10 a sanzionare tale comportamento. “Fuori dal centro abitato, ed alla guida di velocipede, procedeva affiancato ad altro ciclista” il titolo dell’articolo che disciplina tale comportamento.
Ancora dal Codice della Strada: “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro”.
La sanzione per i ciclisti che si comportano così non è elevatissima, ma c’è. E’ infatti di 26 euro la multa in cui si rischia di incorrere. E, in caso di pagamento effettuato entro i 5 giorni lavorativi, si può usufruire della riduzione del 30%. In tal caso, quindi, la sanzione scende a 18 euro 20 centesimi.
Assai più salata è invece una sanzione che i ciclisti dovrebbero conoscere bene. Anche perché si rischia di dover pagare ben 600 euro di multa! Qualora un ciclista è beccato a viaggiare contromano rispetto al senso di marcia, può essere sanzionato con una multa fino a 600 Euro. Anzi, di più. L’articolo 143 del Codice della Strada sancisce che se un ciclista viene colto a guidare in senso contrario a quello di marcia è soggetto a una multa dai 167 euro fino ai 665 Euro.