Da alcuni mesi, Elon Musk ha acquisito il possesso di Twitter. E adesso sta mettendo in atto una vera e propria “dittatura”
Incontenibile. Poche parole possono descrivere a fondo l’atteggiamento recente di Elon Musk. Il patròn di Tesla è senza freni. Un vero e proprio padre-padrone. E l’ultima decisione presa è giudicata da molti come vessatoria. Ma, si sa il magnate nuovo proprietario di Twitter è fatto così.
Come sappiamo, da alcune settimane, Musk è diventato azionista di maggioranza e quindi proprietario di Twitter, da sempre il suo social preferito. Questa scalata (non scevra da polemiche e azioni giudiziarie) ha portato a una lunga serie di licenziamenti. Diversi ormai ex dipendenti hanno quindi accusato il magnate di comportamenti vessatori.
Proprio in queste ore, peraltro, Musk è anche impegnato nella cancellazione di oltre un milione di account inattivi da tempo, ordinata ed eseguita in fretta e furia. Nelle ultime settimane ha trovato anche il tempo di criticare, anzi, sbeffeggiare, l’infettivologo Anthony Fauci, emblema della lotta americana al Covid. Soprattutto nel periodo in cui il presidente degli Stati Uniti d’America era Donald Trump, noto per le sue posizioni quasi negazioniste.
Proprio la riammissione di Trump su Twitter è uno degli argomenti di maggiore discussione in queste settimane. E in tanti stanno “fuggendo” dal social network. Uno degli ultimi casi, quello del grande musicista Elton John. Il baronetto inglese ha annunciato il proprio addio a Twitter, proprio a causa di Musk che secondo il cantante creerebbe disinformazione. Tanto sul Covid, quanto sulla guerra.
La “censura” di Elon Musk
Ma l’ultima decisione del magnate, considerato l’uomo più ricco del mondo, è davvero sorprendente. E, per di più, comunicata ufficialmente dall’azienda. Gli utenti di Twitter non potranno più linkare sulla piattaforma alcuni siti web di social media ‘rivali’, tra cui quelli che l’azienda ha definito negli scorsi “piattaforme proibite”.
Parliamo, evidentemente di Facebook, Instagram e Mastodon. “Sappiamo che molti dei nostri utenti possono essere attivi su altre piattaforme di social media; tuttavia, in futuro, Twitter non consentirà più la promozione gratuita di specifiche piattaforme di social media su Twitter”, ha dichiarato la società in un comunicato.
Le piattaforme vietate includono siti web tradizionali come Facebook e Instagram e i rivali emergenti Mastodon, Tribel, Nostr, Post e Truth Social dell’ex presidente Donald Trump. Twitter non ha fornito spiegazioni sul perché la lista nera includa questi 7 siti e non altri come Parler, TikTok o LinkedIn.
In un post Twitter ha spiegato che prenderà provvedimenti contro gli utenti che violano questa nuova regola “sia a livello di Tweet che a livello di account”. In pratica significa che gli utenti non possono più includere link ai propri profili su altri social o anche il loro nome nella loro biografia di Twitter.
La società di Musk afferma inoltre che potrebbe sospendere gli account “utilizzati allo scopo principale di promuovere contenuti su un’altra piattaforma social” e non consentirà più agli utenti di collegarsi ad aggregatori di link, come Linktree o Lnk.bio. Resta la possibilità di pubblicizzare a pagamento i contenuti su altri social.