Da alcuni mesi assistiamo ad aumenti indiscriminati sui consumi. Ora però per i cittadini c’è la possibilità di rivalersi e riavere le somme
In queste settimane vi abbiamo spesso parlato, nostro malgrado, delle difficoltà patite da tutti noi per l’inarrestabile crescita del costo dei consumi, che ha portato a quel fenomeno, definito come “caro-bollette”, che ci porta a dover sborsare tantissimi quattrini per luce e gas. Ora, però, vogliamo darvi anche una buona notizia su questo tema.
Secondo un recente studio, dai propri conti, gli italiani hanno prelevato oltre 50 miliardi di euro per pagarle. Il problema è grave, sia per le famiglie, sia per le imprese, specie quelle più piccole. I costi sono insostenibili, le bollette energetiche non più gestibili.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha analizzato i dati della Banca d’Italia relativi, “il totale delle riserve delle famiglie e delle imprese, si è attestato a 2.047 miliardi di euro a ottobre scorso, in calo di 50 miliardi (-2,4%) rispetto ai 2.097 miliardi di luglio.
Il Governo presieduto da Giorgia Meloni sta cercando di approntare dei provvedimenti per dare ossigeno ai cittadini. Da più parti, tra gli esponenti della maggioranza, si predica la volontà di effettuare interventi e riforme strutturali, più che di proseguire sulla politica dei bonus che, invece, l’ha fatta da padrona a partire dai primi mesi del 2020, con lo scoppio della pandemia.
Come ottenere i rimborsi sulle bollette
Dicevamo, però, che oggi vogliamo darvi una buona notizia. Non tutte le bollette ricevute, infatti, vanno pagate. O, meglio, non tutte le bollette ricevute sono legittime. Ci si può infatti rivalere per i continui aumenti sui consumi, di cui abbiamo parlato fin qui.
L’Antitrust ha bloccato 7,5 milioni di aumenti unilaterali in bolletta illegittimi da parte di sette aziende. I cittadini che hanno quindi pagato profumatamente questo tipo di bollette possono adesso rivalersi, chiedendo un rimborso. Per quanto concerne l’energia, l’Antitrust ha messo nel mirino aziende come Enel, A2A, Edison, Eni, Hera, Engie, Acea. Marchi che costituiscono l’80% del mercato libero dell’energia.
Nel mirino, gli aumenti partiti a far data dal 10 agosto. Adesso queste aziende dovranno sostanzialmente riportare tutto alle tariffe in vigore a una data antecedente a quella segnalata. Sono oltre 2milioni e 600mila i consumatori interessati, tra famiglie e imprese, che adesso potranno avere un rimborso. In che modo? I rimborsi dovrebbero avvenire in modo automatico. Le associazioni di consumatori, comunque, non sconsigliano la possibilità di sollecitare per avere le spettanze con tempi più rapidi.
Ovviamente, guardando dal lato delle aziende, esse adesso potranno fare ricorso ed eventualmente dimostrare la correttezza del proprio operato. Nel frattempo, però, l’Antitrust ha inoltre avviato un’istruttoria anche su altre quattro aziende: Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola.