Secondo quanto scoperto, sarebbero fin qui stati infettati ben 300mila profili sul social network di Mark Zuckerberg
Facebook è stato il primo social network a svilupparsi su scala mondiale. Oggi vanta milioni e milioni di iscritti su tutto il pianeta. Capite bene, quindi, che l’attacco che sta subendo in questi giorni mette a rischio la sicurezza di mezzo mondo. Ecco cosa sta succedendo.
Non deve sorprendere che il social network ideato da Mark Zuckerberg sia finito nel mirino. I crimini informatici sono in enorme aumento. E pochi luoghi, sul web, possono annoverare la stessa enorme platea che ha Facebook. Allora, vi suggeriamo di fare davvero molta attenzione.
Un recente rapporto divulgato negli scorsi giorni ha certificato che gli attacchi informatici sono aumentati di oltre l’8% solamente nei primi sei mesi del 2022. Per un totale di 1.141 e una media di 190 al mese. Le minacce maggiori arrivano dai malware, che rappresentano il 38% dei casi totali. Peraltro, rispetto al 2020, i casi sono aumentati del 358% e del 125% rispetto al 2021.
Gli italiani, ma non solo, si sentono a rischio. Le minacce arrivano sotto ogni forma. Via SMS, tramite mail, ma, come vi dimostreremo tra poco, soprattutto tramite i social network. Del resto, oggi quasi tutti ne hanno almeno uno.
L’attacco a Facebook
Gli studiosi che lottano ogni giorno contro le insidie disseminate sul web dagli hacker hanno infatti isolato un virus capace di rubare le credenziali di Facebook. E, come sappiamo, avere accesso ai nostri profili può significare avere accesso a informazioni ben più importanti e sensibili sulla nostra vita privata.
Secondo quanto scoperto, sarebbero fin qui stati infettati ben 300mila profili sul social network di Mark Zuckerberg. Il malware scoperto è molto subdolo, perché si spaccia per un programma o applicazione qualunque ma, una volta installato sul dispositivo, ne prende il pieno controllo. Il virus è stato chiamato “Schoolyard Bully Trojan”, perché, secondo quanto scoperto, si celava dietro applicazioni utilizzate per la didattica.
Circola sul web addirittura dal 2018. Molto semplice rimanerne infettati, dato che circola su applicazioni di Google Play e anche in altri App store minori. Subdolo, dicevamo, non solo perché si cela dietro mail o applicazioni apparentemente innocue. Ma soprattutto perché non si manifesta con messaggi o notifiche. Un malware difficile da sradicare anche per le forze dell’ordine. Su internet è comunque possibile trovare alcune indicazioni utili per prevenire questa minaccia. A metterle nero su bianco gli studiosi di cybersecurity di Zimperium, che da anni lottano contro i criminali informatici.