Gli italiani si trovano in un momento veramente delicato fatto di confusione e disagi economici. Ed è per questo che ripongono continuamente le speranze nei bonus statali, comunali o dell’INPS.
Con il post pandemia, l’inflazione ha messo K.O un intero paese. I prezzi dei beni e dei servizi primari sono aumentati mentre lo stipendio è restato tale. Lo sconforto quindi regna ancora, soprattutto in questo periodo natalizio dove il malessere si fa particolarmente sentire.
Lo scorso Luglio sono arrivati nelle tasche dei lavoratori dipendenti circa 200 euro, direttamente in busta paga. Questa è stata una misura voluta dal governo Draghi per contrastare il caro vita. Anche questo novembre molti lavoratori hanno ricevuto il bonus di 150 euro ma il tetto massimo del reddito annuale si è abbassato. Se inizialmente era previsto l’ISEE di 35.000 euro, a novembre è stato invece di 20.000 euro.
Ben 350 euro nelle tasche dei dipendenti quindi. Questi soldi però erano previsti anche per io lavoratori indipendenti in possesso della Partita Iva, questo contributo economico però non è mai arrivato. Scopriamo quando verranno percepiti e i requisiti richiesti.
Bonus 350 euro per i professionisti: quando arriveranno
Nonostante molti lavoratori indipendenti abbiano fatto domanda entro il 3o novembre, questi non hanno ancora intascato il bonus. La novità è che questi riceveranno i due contributi in un’unica soluzione. Per ottenere i 350 euro, è assolutamente necessario che il reddito non superi i 20.000 euro. La data dell’accredito dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre 2022.
Bonus Partita iva: quali sono i requisiti richiesti
Per percepire questa “tantum” bisogna essere iscritti all’Inps o agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza. Inoltre è importante non aver già ricevuto un indennizzo come dipendente o pensionato, avere una Partita Iva avviata. Aver versato totalmente o anche parzialmente la contribuzione dovuta alla gestione. Ed infine aver percepito nel periodo d’imposta dell’anno solare 2021 un reddito che non superi i 35.000 euro per i 200 euro e non superiore a 20.000 euro per i 350 euro.
La maggior parte dei professionisti che hanno fatto domanda sono gli avvocati. Sono state fatte oltre le 93.000 domande. Mentre per i bonus di 150 euro, a richiederlo sono stati 65.000 avvocati. In seguito vengono gli architetti e gli ingegneri iscritti a Inarcassa.
Terzo posto per i geometri ed infine i notai con 40 richieste fatte per l’aiuto, mentre sono 28 quelli che hanno fatto domanda per i 150 euro. Questo vuol dire che anche una piccola fetta di notai ( tra i lavori maggiormente remunerati) percepisce un reddito inferiore ai 20.000 euro annui.