Pensioni, andarci nel 2023 conviene | La notizia che nessuno si aspettava

Mentre la politica si spacca e i Sindacati protestano, per il 2023 potrebbero arrivare buone notizie. Le cifre che contano

L’economia è in ginocchio. Una crisi mondiale, che segue la pandemia da Covid-19, su cui si è inserita anche la guerra in Ucraina. Il Governo presieduto da Giorgia Meloni sta tentando di aiutare finanziariamente gli italiani. Maggiormente in difficoltà, ovviamente, le persone senza lavoro e i pensionati. Ma su quest’ultima categoria, arriva una buona notizia per il 2023 ormai alle porte.

Novità per chi andrà in pensione nel 2023- Crmag.it
Novità per chi andrà in pensione nel 2023- Crmag.it

La situazione è seria. E lo scontro politico non aiuta, quando, invece, servirebbe compattezza. Proprio in questi giorni, peraltro, Cgil, Cisl e Uil sono in piazza, in tutta Italia, per protestare contro la Manovra, varata dall’Esecutivo appena pochi giorni fa.

I Sindacati contestano in toto la Manovra del Governo Meloni. Ma si concentrano soprattutto sulle pensioni con la previsione di meccanismi di fuoriuscita tarati su chi lavora regolarmente da anni, trascurando il lavoro saltuario, precario, stagionale che, soprattutto in determinate zone d’Italia, come il Meridione, prevale.

Anche le pressioni interne in seno alla maggioranza di Governo non aiutano. Forza Italia, per esempio, insiste con la detassazione per le assunzioni dei giovani e soprattutto l’innalzamento delle pensioni minime. Una misura – quest’ultima – però molto costosa e sulla quale si starebbe valutando una soglia anagrafica a 75 anni.

Buone notizie sulle pensioni

Eppure, in questa situazione di grande difficoltà e incertezza, proprio sul tema delle pensioni, per il 2023 sembra arrivare la luce in fondo al tunnel. Per chi andrà in pensione il prossimo anno, infatti, potrebbe essere molto più conveniente rispetto al passato.

Per la prima volta dopo molti anni, infatti, l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione (che avviene ogni biennio) vede un adeguamento al rialzo. In parole povere, chi andrà in pensione nel 2023 (ma anche nel 2024) guadagnerà di più rispetto a chi l’ha fatto in questo 2022 che ormai volge al termine. A ufficializzare l’aggiornamento al rialzo dei coefficienti è stato il Ministero del Lavoro. Questo per via della variazione delle speranze di vita che, come sappiamo, a causa della pandemia da Covid-19 hanno subito un brusco calo.

Inps (Ansa) 14.12.2022 crmag
Inps (Ansa)

Insomma, le motivazioni sono tristi, se non tragiche. Ma gli effetti sono positivi. Più è elevato il montante contributivo e tanto più sarà rilevante la differenza rispetto al 2022. Ma, per dare solo alcuni numeri, la differenza tra il 2022 e il 2023 potrebbe assestarsi da un minimo di 150 euro annui, fino a un massimo di quasi 450 euro all’anno. Che, di questi tempi, non sono affatto pochi.

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