Prendere un farmaco quando si ha un dolore di qualsiasi tipo è più che naturale, specialmente se non si ha un alto livello di sopportazione. Prima di farlo è però bene leggere il “bugiardino” e verificare quali possono essere gli effetti collaterali per evitare sorprese.
È capitato certamente a tutti e probabilmente anche più di una volta di avere un dolore di ogni tipo e di faticare a sopportarlo, soprattutto se diventa persistente. Cosa fare in questi casi? Arrendersi e sopportare o è possibile fare qualcosa di concreto? Fortunatamente chi non ha un alto livello di resistenza può ricorrere a un farmaco, definito proprio per questo “antidolorifico” proprio per la sua funzione specifica. Basta una piccola dose per ottenere sollievo e nell’arco di pochi minuti, al punto tale da sentirsi sollevati come se niente fosse successo.
Si sente spesso parlare di antidolorifici, uno dei tipi di medicinali più utilizzati a cui si ricorre quando si ha la necessità di alleviare un dolore. Questi, detti anche analgesici, possono essere di vario genere a seconda della situazione che si vuole tentare di risolvere.
In caso di mal di schiena o mal di testa, che sono certamente tra i più diffusi, sono consigliati il paracetamolo o gli antinfiammatori. Qualora il problema dovesse essere invece provocato da nervi sensibili o danneggiati, come le nevralgie causate dal fuoco di Sant’Antonio e la sciatica, può essere raccomandabile puntare quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale.
Un farmaco come questo viene solitamente assunto con particolare leggerezza pensando agli effetti che è possibile ottenere ma così non dovrebbe essere. Prima di agire, infatti, sarebbe sempre consigliabile verificare la composizione in modo tale da accertarsi sulla presenza d eventuali sostanze a cui si è allergici. Non solo, leggendo il “bugiardino”, ovvero il foglietto illustrativo presente nella confezione, si possono scoprire anche eventuali effetti collaterali che possono verificarsi.
La ricerca scientifica non si ferma e ha messo in evidenza una scoperta inaspettata, ma importante per tutti, che potrà servire ad avere un comportamento più consapevole. Grazie a un nuovo studio presentato alla riunione annuale della Radiological Society of North America (RSNA), si sarebbe scoperto un effetto collaterale poco piacevole che può verificarsi in seguito all’assunzione di un farmaco tra i più comuni.
Il riferimento è ai medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS), tra cui rientrano l’ibuprofene o l’aspirina, che solitamente vengono prescritti per trattare il dolore e l’infiammazione. I medici in genere li consigliano soprattutto per ridurre i dolori articolari, problema che conoscono bene le persone che soffrono osteoartrite o artrite, che può subentrare soprattutto in chi non è più giovanissimo.
In realtà, l’efficacia sarebbe minore rispetto a quanto si pensava in un primo momento, anzi ci sarebbe chi avrebbe addirittura riscontrato un peggioramento delle sue condizioni.
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