Lo stile di vita influenza la predisposizione. Il consiglio è di non lasciare nulla al caso e di affidarsi a medici e specialisti
Migliaia e migliaia di persone in Italia sono cardiopatiche. Il rischio infarto, soprattutto nei tempi che viviamo, è cresciuto esponenzialmente. Vi sono però alcuni modi per capire se l’attacco di cuore sta per colpirci. Ecco quali sono: non sottovalutiamoli e facciamo prevenzione!
Come detto, la cardiopatia è una malattia in grande aumento. A mettere a dura prova il nostro cuore è lo stile di vita, per esempio. Lo stress e il fumo, solo per citare due fattori, sono sicuramente motivi di grande preoccupazione. Le persone in sovrappeso, con il diabete o con il colesterolo alto sono a maggiore rischio infarto. In tal senso, quindi, l’alimentazione è molto importante per prevenire.
Non solo aumenta la pressione, con maggior rischio di infarti e ictus, ma mangiare troppo salato aumenta anche i livelli di stress. A indicarlo è uno studio su Cardiovascular Research, finanziato dalla British Heart Foundation che incoraggia l’industria alimentare a ridurre la quantità di sale presente negli alimenti trasformati e nei piatti pronti. L’assunzione di sale raccomandata per gli adulti è inferiore a 6 grammi al giorno, ma la maggior parte delle persone ne mangia regolarmente circa 9. Sebbene gli effetti di una dieta ricca di sale sul cuore siano stati ben stabiliti, si sapeva poco dell’impatto sul comportamento.
L’assunzione di sale ha aumentato l’attività dei geni che producono le proteine nel cervello che controllano il modo in cui il corpo risponde allo stress. Questi i risultati della ricerca. E, allora, cerchiamo di vivere bene e non sottovalutiamo i segnali che il nostro corpo ci lancia.
Come detto, vi sono diversi sintomi e segnali che il nostro corpo ci lancia e che non dovremmo sottovalutare per prevenire gli infarti. La ricerca è stata presentata nel corso della American Heart Association a Dallas.
I ricercatori hanno rilevato che vi sono almeno cinque sintomi che indicano la possibile insorgenza di un infarto. Lo studio è stato condotto su oltre 500 uomini e ha stabilito che tra i problemi da non sottovalutare vi sono: dolore toracico, vertigini, mancanza di respiro, palpitazioni cardiache e svenimento.
Più della metà delle persone infartuate, infatti, prima di essere colpita dall’attacco di cuore soffriva di questi sintomi. Ovviamente, non vogliamo creare allarmismo. Avere questo tipo di problemi non significa necessariamente essere prossimi ad avere un infarto. Il consiglio, comunque, è quello di non lasciare nulla al caso e di affidarsi a medici e specialisti.
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