Finalmente una buona notizia perché arriva il bonus benzina destinato ai lavoratori: scopriamo quanto e come si ottiene
Sappiamo benissimo che la prima stangata post-pandemia è avvenuta proprio sulla benzina. Questo ha causato anche l’aumento di beni alimentari che solitamente vengono trasportati.
A rincarare la dose, provocando il cosiddetto carovita, è stato l‘aumento in bolletta. Le utenze infatti hanno subito un rincaro del 60%. Oggi, grazie alla legge sul Bilancio è possibile rateizzare le utenze, ma malgrado ciò, resta comunque un problema difficile da superare.
Molto probabilmente i prezzi non mireranno a scendere in vista dell’inverno, quindi bisognerà limitare drasticamente i consumi. Evitare quindi il condizionatore ed utilizzare gli elettrodomestici solo negli orari più consoni, soprattutto se si ha la tariffa bioraria.
La maggior parte dei cittadini italiani spera di trovare aiuto nei bonus provenienti dallo Stato e dall’INPS. Per ora si sa che ci sarà sicuramente un aumento del 50% sull’assegno unico, quindi le famiglie saranno particolarmente felici. L’altro incentivo che farà felici gli italiani ma soprattutto i lavoratori è quello relativo al carburante.
Bonus benzina: come funziona e a chi è destinato
Ci saranno dei buoni benzina che le aziende cederanno ai lavoratori dipendenti, dal valore di circa 200 euro per ciascun lavoratore. Questi soldi non contribuiranno a fare reddito, quindi non verranno tassati. Per la fortuna di molti, non sono previsti requisiti, sopratutto quello del reddito. Non c’è un limite massimo di ISEE da rispettare.
L’unico requisito è quello di essere lavoratori di aziende private. Queste possono concedere circa 258,23 euro all’anno per i buoni acquisto, compresi spese di carburante e spesa. Nel 2020 e 2021, ovvero gli anni della pandemia, l’importo è stato aumentato per dare aiuto finanziario, arrivando circa a 516,46 euro.
Bonus carburante: chi saranno i beneficiari
Secondo la legge, possono usufruire di questo beneficio solo i datori di lavoro privati. Quindi possono beneficiarne anche coloro che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi. È necessario però che questi abbiano dei dipendenti.
Non possono beneficiarne, invece, le amministrazioni pubbliche. Per quanto riguarda i destinatari invece, questi devono avere un tipo di reddito da lavoratori dipendente.