Ulteriori novità dopo modifica del reddito di cittadinanza per il 2023 e quindi della riforma nel 2024 annunciate nella legge di bilancio
Il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha recentemente annunciato, con la Manovra, l’intenzione di abolire, a partire dal 2024, il Reddito di cittadinanza. A distanza di pochi giorni da quel provvedimento, però, arriva un ulteriore annuncio da parte egli esponenti dell’Esecutivo. Ecco la categoria che verrà esclusa dal sussidio.
Come sappiamo, il Reddito di cittadinanza è tra i provvedimenti maggiormente divisivi politicamente. Per il Movimento 5 Stelle (soprattutto) è una misura imprescindibile di welfare, per aiutare i più bisognosi e chi è senza lavoro. E’ difeso (assai più blandamente) dall’intero centrosinistra.
Viceversa, per il centrodestra, da sempre, è una forma inaccettabile di assistenzialismo, che non crea lavoro, ma soltanto dei parassiti della società. E, allora, come annunciato il campagna elettorale, il Governo targato Fratelli d’Italia ha deciso di intervenire.
Come detto, lo farà a partire dal 2024, abolendolo. Almeno, questo è ciò che dice la recente Manovra approvata. Ma la misura che doveva “cancellare la povertà” potrebbe scomparire ancor prima per una determinata categoria di persone. Ad annunciarlo, il ministro Giuseppe Valditara.
Addio al Reddito di cittadinanza per questa categoria di persone
La proposta del ministro si inserisce nell’ambito della modifica del reddito di cittadinanza per il 2023 e quindi della riforma nel 2024 annunciate nella legge di bilancio. “Lasciare in quella condizione ragazzi che non hanno completato il percorso scolastico dandogli il reddito di cittadinanza significa semplicemente farli galleggiare e non dargli un futuro”. Così il ministro dell’Istruzione del Merito, Giuseppe Valditara, parlando con i giornalisti a margine della sua visita a Job&Orienta, alla Fiera di Verona. “Non credo che una persona responsabile possa volere questo”.
“Una persona che non riesce a realizzarsi nella vita vuol dire che va incontro ad un fallimento, ad un fallimento lavorativo”, ha aggiunto Valditara. “Di cosa stiamo parlando? Pensate che un ragazzo di 18 anni che ha la 5/a elementare riesca veramente a realizzarsi nella sua vita professionale? – ha proseguito -? E allora quale sarà la sua vita futura?” ha chiesto il ministro. “Rischia il fallimento” ha spiegato. “Quindi – ha sottolineato – se noi siamo persone perbene, che hanno a cuore il destino di quei ragazzi, dobbiamo dare loro opportunità formative. Dobbiamo stimolarli a completare il loro percorso, aiutarli a farsi una formazione che gli consenta di realizzarsi nella vita”. “Questo è il punto: non giochiamo sulle parole. Io sono stufo dei chi gioca con le parole” ha concluso Valditara.
Stop al reddito di cittadinanza a chi non ha completato l’obbligo scolastico. È quindi l’indicazione arrivata dal ministro Valditara. “In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia tra i 18 e i 29 anni. Di essi 11.290 possiede solo la licenza elementare o nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media”, ha sottolineato il ministro.
“Noi riteniamo – aggiunge Valditara – si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà”.