Ci sono delle situazioni in cui siete praticamente costretti a chiedere l’auto in prestito ad un parente, un amico o perfino un conoscente. In teoria è tutto ok ma cosa ne pensano gli agenti che potrebbero fermarvi? Beh…
Essere fermati ad un posto di blocco, che sia allestito dalla Polizia Locale o dalla Guardia di Finanza è un’eventualità mica tanto remota in città o in autostrada, specie se usate molto la macchina. Finché siete a bordo della vostra auto – se non avete nulla di illegale da nascondere – non ci dovrebbe essere alcun problema. Ma che succede se invece l’auto non è la vostra?
Chiavi in mano
Ormai possedere un’auto tra assicurazione, bollo e naturalmente salassi di routine al distributore è diventato molto oneroso. Non è una sorpresa che molte persone preferiscano affidarsi al prestito – spesso gestito da aziende di leasing – al car share o perfino alla comproprietà di una vettura. Quante volte un amico si è offerto di prestarvi la macchina, per fare un esempio.
Un’altra situazione tipica è quella in cui a prestarvi l’auto per qualche ora è un vostro parente, che sia un figlio che chiede la vecchia Cinquecento della madre per andare ad una festa o vostro cognato che viene da fuori città in aereo e ha bisogno di fare alcune commissioni veloci alle poste. Prestare un’auto è un gesto così semplice e comune che spesso non pensiamo alle conseguenze…ma possono essercene dal punto di vista legale se qualcosa va storto?
Tutto regolare…quasi!
Legalmente parlando, nulla impedisce ad una qualsiasi persona di prestare la propria automobile a terzi a patto che chi riceve le chiavi dell’auto, moto o camion che sia abbia la patente giusta per guidare quel veicolo. Ma ci sono tante cose che possono andare storte nel prestare la propria auto ad un amico. Mettiamo ad esempio che la vettura abbia un incidente con vostro figlio o un vostro amico a bordo…
Sperando che nessuno si sia fatto male, la politica delle compagnie assicurative in questi casi è molto semplice da interpretare: il conto dell’incidente ed eventuali multe o sanzioni verranno recapitate sempre al proprietario della macchina…a meno che non indichiate nel modulo per il CID un’altra persona come guidatore. In quel caso, a fare lo scotto dell’infrazione sarà come è giusto la persona al volante nel momento in cui è avvenuto il fattaccio.
Fidarsi è bene…
Ma prendiamo un caso ancora peggiore. Cosa succede se prestate la vostra auto ad amici o parenti e la vettura viene usata per portare a termine un reato? Teoricamente, se dimostrate di essere totalmente all’oscuro degli intenti criminosi del vostro ospite potreste passarla liscia…ma c’è un precedente molto preoccupante: parliamo della Sentenza 25221 della Corte di Cassazione risalente al 7 settembre 2020.
In questo caso, un uomo aveva prestato l’auto a degli amici che l’avevano usata per commettere un omicidio. Nonostante il ricorso, la Corte condannò il proprietario dell’auto perchè per essere giudicati complici: “E’ sufficiente un contributo limitato alla sola fase preparatoria e di organizzazione logistica del reato”. Morale della favola? Prestate la vostra auto solo alle persone di cui vi fidate davvero. Le conseguenze potrebbero essere terrificanti.