Sono in particolare due i nuovi strumenti che corrono in aiuto delle persone che fin qui stanno patendo tante sofferenze.
Il diabete è una malattia che affligge milioni di persone. Spesso collegata al sovrappeso e a patologie di tipo cardiaco. Oggi, però, forse siamo vicini a una vera e propria svolta che potrebbe cambiare la vita di chi soffre di questa complessa malattia.
Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero, glicemia) per un deficit della quantità e, spesso, nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas.
La glicemia è il valore della concentrazione di glucosio nel sangue. La normale quantità di glucosio contenuta nel sangue di una persona adulta è complessivamente di 5 grammi.
Tra i sintomi che possono celare la patologia del diabete ancora non diagnosticata segnaliamo vista offuscata, difficoltà di concentrazione, respiro pesante, alito acetonemico, dal caratteristico sentore di aceto, nausea e vomito, dolori addominali, sonnolenza, perdita di coscienza – nei casi più gravi – e talvolta coma.
Il diabete può essere anche causa di altri problemi che definire collaterali è riduttivo perché possono essere molto gravi. Solo per fare uno degli esempi più recenti: le persone con diabete hanno più probabilità di avere denti fragili e cariati. Ma, come vi dicevamo all’inizio, adesso dalla medicina potrebbe arrivare una svolta.
Sono molteplici le novità di cui vogliamo rendervi conto. Proprio da pochi giorni, infatti è disponibile, anche in Italia, mylifeTM Loop, Il primo sistema interoperabile completamente smartphone-based approvato per l’erogazione automatizzata ed adattiva di insulina, ad architettura modulare. Il sensore per il monitoraggio glicemico continuo invia i dati sull’andamento della glicemia al cellulare, l’App mylife calcola quanta insulina erogare e lo comunica al microinfusore. L’app, infatti, è in grado di apprendere il fabbisogno di insulina del singolo utente e di adattarsi alle variabili condizioni individuali e alla vita quotidiana. Il risultato finale è una terapia davvero personalizzata. Ma non è l’unica novità.
A correre in aiuto dei pazienti è ancora la tecnologia. In questo modo, infatti, non si dovranno più prendere le pillole quotidianamente, ma si potrà assumerle solo una volta alla settimana. Interessati da questa nuova scoperta non solo i diabetici, ma anche i cardiopatici.
A sviluppare questo progetto, l’azienda Lyndra. L’assunzione di pillole giornaliere, infatti, non aiuta il fisico di chi è costretto a prenderle. Mentre le pillole a lento rilascio consentono di avere una terapia stabile.
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