Ogni anno ne consumiamo in media 4 chili a testa e ne produciamo quasi 300mila tonnellate. Ma fate attenzione
Il prosciutto è senza dubbio uno degli alimenti più consumati degli italiani. Quello cotto, in particolare, viene indicato nelle diete più comuni ed efficaci, dato che è ricco di proteine e sali minerali come potassio, calcio e ferro. Si tratta di un brand che ci rende famosi nel mondo. Ma facciamo attenzione. Questa caratteristica, che abbiamo sempre considerato un pregio, in realtà forse non lo è fino in fondo…
Dicevamo del brand italiano. Pensate che, proprio recentemente, Mozzarella di Bufala Campana Dop e Prosciutto di Parma Dop rappresentano le eccellenze del Made in Italy negli Usa in occasione della “Settimana della Cucina italiana nel mondo”. Promossa dal Ministero degli Esteri, la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” è dedicata quest’anno al tema “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la salvaguardia del pianeta”.
“L’impegno più sfidante che il Consorzio del Prosciutto di Parma – ha dichiarato Stefano Fanti – è quello di portare avanti un modello operativo capace di coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica, rispettando le norme di autenticità del prodotto e il legame inscindibile con il territorio in cui nasce la nostra DOP”.
Insomma, la qualità del nostro prosciutto è qualcosa che tutto il mondo ci invidia. C’è una particolarità, però, un dettaglio, che abbiamo sempre considerato un pregio. Qualcosa capace di invogliarci a prendere una fetta del succulento affettato. Ma che, invece, dovrebbe farci mettere in guardia…
Dicevamo, quindi, dell’amore che hanno gli italiani per il prosciutto cotto. Pensate che ogni anno ne consumiamo in media 4 chili a testa e ne produciamo quasi 300mila tonnellate. Questo perché si tratta di un alimento perfetto sia per essere consumato da solo, che per i preparati.
Ma attenzione, questa caratteristica “luccicante” non è sempre un bene. Stiamo parlando della fetta lucida, la prima fetta, che troviamo anche nelle vaschette. Spesso bella da vedere, invogliante all’acquisto e all’assaggio. Ma non è un buon segnale. Ecco perché.
Una fetta lucida, infatti, indica che il prodotto ha molta umidità al suo interno. E’ vero che la recente legislazione sui salumi permette ai produttori di utilizzare maggiori quantità d’acqua per la realizzazione dei prosciutti, ma è anche vero che un alto tasso di umidità altera il sapore dell’affettato.
I produttori (evidentemente non quelli di comprovata qualità) spesso diminuiscono la quantità di carne e per insaporire si aggiungono amidi e altri ingredienti che aiutano a trattenere l’acqua. Quindi, fate attenzione se notate la prima fetta del prosciutto cotto troppo lucida. Potrebbe essere il segno di un prodotto dalla qualità scadente.
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