In un momento in cui gli italiani sono stremati da una inflazione record e da bollette insostenibili, arriva un ulteriore smacco
Ogni rincaro viene giustificato così: colpa dell’inflazione. Che sia l’aumento di un genere alimentare, una bolletta gonfiata in maniera esponenziale o qualsiasi altro balzello, la giustificazione è la medesima. Ora tocca alle multe stradali. A pagare (in tutti i sensi) sono sempre gli italiani.
“C’è un altro tema di queste ultime ore che riguarda l’aumento delle multe stradali, legato a un automatismo del codice della strada. Sto lavorando per capire se è possibile bloccare anche questi aumenti”. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Matteo Salvini, a margine del congresso provinciale della Lega a Treviglio (Bergamo). “In un momento di crisi economica come questo – ha aggiunto – presentarsi a casa degli italiani dal primo gennaio con un aumento del 10% mi sembrerebbe assolutamente ingiusto e dannoso. Quindi se già in manovra riusciamo a modificare questo articolo…”.
Anche Assoutenti si schiera nettamente contro la possibilità di un aumento degli importi delle multe stradali a partire da gennaio 2023. “In Italia i comuni incassano ogni anno oltre 3 miliardi di euro grazie alle contravvenzioni, soldi che dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale coinvolgendo i cittadini, ma che spesso finiscono per coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali. Basti pensare che solo nelle principali 21 città italiane, le multe stradali hanno generato nel 2021 un tesoretto da circa 400 milioni di euro, con gli autovelox usati come “bancomat” da cui attingere risorse” spiega il presidente Furio Truzzi.
In un momento in cui gli italiani sono stremati da una inflazione record e da bollette insostenibili, incrementare l’importo delle sanzioni sarebbe uno smacco imperdonabile. “Ci aspettiamo che il Governo Meloni blocchi qualsiasi rincaro che andrebbe ad unico vantaggio di operazioni di cassa. Piuttosto si dissuadano i cattivi comportamenti estendendo il sistema della patente a punti anche alle infrazioni minori” conclude Truzzi.
Il caro-multe
Anche il Codacons sottolinea come un aumento dell’11% delle sanzioni porterebbe ad esempio la multa per accesso vietato alla Ztl a salire da 83 a 92 euro. Quella per divieto di sosta da 42 euro a 46 euro. Mentre la sanzione per mancata revisione del veicolo aumenterebbe da 173 a 190 euro (+17 euro).
Il tema non è di poco conto. E non è così lontano dalla realtà. E’ davvero forte il rischio di una nuova ‘mazzata’ anche dalle multe stradali. Sulla base di quanto disposto dal Codice della strada, nelle prossime settimane rischia di scattare un aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali. Con un possibile aumento anche superiore all’11% a partire da gennaio 2023.
La denuncia arriva da Simone Baldelli, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori e da anni protagonista di battaglie in favore della trasparenza in tema di sanzioni stradali. Baldelli ricorda che, secondo l’articolo 195 del codice della strada, “la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”.
Entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, e delle infrastrutture e dei trasporti, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo.