Diffamazione, dietro alla tastiera leoni ma… | Ecco come difendersi dagli attacchi social

E’ colpevole di diffamazione chi comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione. Fate molta attenzione

La diffamazione è il reato punito dall’articolo 595 del Codice Penale. Come ben sappiamo ha un’aggravante se commessa a mezzo stampa. La gente crede che sui social non si possa incorrere in questo reato. Ebbene, si sbaglia di grosso.

Il reato di diffamazione online (web source) 18.11.2022 crmag
Il reato di diffamazione online (web source)

Per diffamazione, in diritto, s’intende una condotta mirante ad offendere e/o screditare la reputazione di una persona. Nella maggioranza degli Stati del mondo, è considerata un delitto punito dal codice penale, ma comporta anche la condanna a un risarcimento civile.

Occorre precisare che si può rispondere del reato di diffamazione, così come di diffamazione a mezzo stampa, solo su querela di parte. Ossia se chi si sente offeso e danneggiato nella reputazione sporge formale denuncia per ottenere giustizia.

E’ colpevole di diffamazione chi comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro.  Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro.

Capite bene che i social, quindi, rischiano di essere un terreno assai minato. Eppure la gente continua a considerarli, di fatto un “porto franco”. Dove poter fare o dire qualsiasi cosa. Quanto si sbagliano…

La diffamazione sui social

I social network – Facebook, Instagram, Tik Tok – non sono affatto un “porto franco”. Si può incorrere nel reato di diffamazione. Quindi, fate molta attenzione a ciò che postate. Se, invece, siete i potenziali diffamati e, quindi, danneggiati, il consiglio è quello di sporgere formale denuncia. Ovviamente in tutto questo può e deve aiutarvi un legale. Ma, per esempio, la denuncia è un passaggio prodromico importante per poter ottenere la cancellazione di un contenuto contro di voi. Che sia un post o un video.

A prescindere dagli aspetti legali, comunque, si può chiedere al social network la rimozione di un video che ci offende. Ecco la procedura: andare al video in questione; toccare ‘Segnala’; seguire le istruzioni dello schermo. Diverse le motivazioni per le quali si può chiedere la rimozione: si va dalle informazioni fuorvianti, passando alle frodi e truffe, oppure per i contenuti, di violenza o crudeltà, anche verso gli animali. E, ancora, quelli ancor più delicati (e attuali purtroppo) di incitamento all’odio, molestie o bullismo (la più adatta per l’eventuale diffamazione), pornografia e pedopornografia.

Tik Tok (web source) 18.11.2022 crmag
Tik Tok (web source)

Importante, ovviamente, individuare anche il responsabile. Cosa comunque non semplice perché proliferano i profili falsi e spesso i social network non sono così collaborativi nell’identificazione dell’utente.

Se la segnalazione non sortisce effetto, allora si può intraprendere un’azione giudiziaria contro Tik Tok (o contro il social network in questione), non solo chiedendo la rimozione del contenuto, ma anche i danni. Si tratta, comunque, di cause niente affatto semplici, dato che tutte queste piattaforme hanno la sede all’estero e quindi il processo andrebbe imbastito in quei luoghi.

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