Un segno di discontinuità rispetto al Governo presieduto da Mario Draghi. Ecco chi ne farà le spese (in tutti i sensi)
Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto aiuti quater, con i nuovi sostegni contro il caro-energia. Sostegni, sì. Ma anche tagli. Il Governo di centrodestra presieduto da Giorgia Meloni ha infatti optato per il taglio di un bonus che in questi mesi è stato molto utile. Ecco quale.
Cosa prevede il Decreto Aiuti Quater? Innanzitutto stanzia risorse per 9,1 miliardi di euro provenienti dall’extragettito fiscale per finanziare interventi contro il caro energia. Nel testo è prevista anche la rimodulazione del superbonus al 90% a partire dal 1 gennaio 2023. Tra le norme approvate, benefit aziendali esentasse Innalzamento nell’anno 2022 del tetto dell’esenzione fiscale dei cosiddetti fringe benefit aziendali fino a 3mila euro.
Con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Confermate le aliquote potenziate del credito di imposta pari a: 40% per le imprese energivore e gasivore; 30% per imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW.
Disposizioni in materia accisa e di imposta sul valore aggiunto su alcuni carburanti. 1,3 miliardi euro di finanziamento per la proroga dal 19 novembre 2022 e fino al 31 dicembre 2022 dello sconto fiscale sulle accise della benzina e del diesel che conferma il taglio di 30,5 centesimi al litro (considerato anche l’effetto sull’Iva). Misure di sostegno per fronteggiare il caro bollette.
Per fronteggiare l’incremento dei costi dell’energia le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1 ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023.
Con il Decreto Aiuti Quater, via il bonus
Nel provvedimento licenziato appena pochi giorni fa dal Governo di Giorgia Meloni non c’è però il rinnovo del bonus da 150 euro. I lavoratori e i pensionati con redditi inferiori a 20mila euro non riceveranno un nuovo sostegno una tantum in busta paga contro l’inflazione. Una somma che, in questi mesi, aveva aiutato tante persone a reggere alla drammatica situazione economica vissuta dal Paese.
Il Governo Meloni ha deciso di tagliarlo. Un segno di discontinuità rispetto al Governo presieduto da Mario Draghi. Il precedente Esecutivo, infatti, aveva introdotto prima un bonus da 200 euro per i lavoratori con redditi inferiori ai 35mila euro e poi uno da 150 euro per i redditi inferiori a 20mila euro.
Tra i principali problemi affrontati dal Governo in queste prime settimane c’è infatti la necessità di reperire risorse. E, quindi, a farne le spese è il bonus da 150 euro. E, con esso, un folto gruppo di italiani. Quelli, soprattutto, con i redditi più bassi.