Da sempre, il centrodestra considera la misura vessillo del Movimento 5 Stelle una mera forma di assistenzialismo da tagliare
L’annuncio arriva direttamente da un esponente di primissimo livello del Governo di centrodestra presieduto da Giorgia Meloni. Il tanto contestato Reddito di cittadinanza avrà, come promesso in campagna elettorale, una prima sostanziale modifica. E’ il primo di una serie di provvedimenti che il Governo sta assumendo e dovrà assumere, sui temi di maggiore interesse economico.
La riduzione dei costi dell’energia e il taglio del cuneo fiscale, per sostenere competitività e salari e per rilanciare i consumi. Le imprese portano a Palazzo Chigi le priorità da affrontare, chiedono sostegno e, intanto, apprezzano il metodo del confronto avviato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per guardare anche oltre le emergenze e costruire un percorso di più lungo respiro. L’occasione è il nuovo giro di incontri, prima con i sindacati e subito dopo con le 24 sigle del mondo delle imprese, da Confindustria al commercio e artigiani, dalle coop all’agricoltura, dalle banche alle assicurazioni, in vista della prossima manovra.
Sul tavolo c’è anche il taglio del cuneo fiscale, un tema caro a tutte le imprese ma che è anche un obiettivo del governo. Il nodo è quello delle risorse, impegnate per la gran parte sull’energia. La premier garantisce l’intenzione di reperirne altre ma evidenzia anche il quadro di difficoltà del momento: “Abbiamo liberato 30 miliardi e confido che si possano recuperare altre risorse, con scelte politiche come quella sul Superbonus del 110%, mettendole a disposizione delle famiglie con redditi medio-bassi”, afferma infatti Meloni al tavolo con i sindacati Confsal, Cisal, Usb, Confintesa. Il governo, rimarca, “si trova ad affrontare probabilmente la peggiore situazione italiana dal dopoguerra”.
Stop al reddito di cittadinanza per chi ha più di 60 anni
Come detto, però, uno dei temi maggiormente divisivi e che impegna le maggiori risorse, è il Reddito di cittadinanza. La misura vessillo del Movimento 5 Stelle, a sostegno delle persone maggiormente in difficoltà. Mentre il centrodestra, da sempre, lo considera una forma di assistenzialismo da tagliare.
E sul punto, arriva una prima, sostanziale, modifica. L’annuncio per bocca di uno degli esponenti di maggiore rilievo del Governo Meloni, il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, ospite della trasmissione di Bruno Vespa Porta a Porta in onda su RAI1.
“Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento” ha annunciato Fazzolari. I tempi? E’ stato lo stesso esponente di Governo a chiarirli su domanda diretta di Vespa.
“Ovviamente non sarà fatto immediatamente. Prima della riforma della Naspi l’assegno di disoccupazione era di 6 mesi, questo può essere un tempo congruo”. “Non glielo si può togliere dalla sera alla mattina”. Ma la strada tracciata sembra essere questa.