Considerata l’anti-WhatsApp e scelta da molti perché ritenuta più sicura e, quindi, spesso teatro di manovre e affari oscuri
In questi tempi di guerra, Telegram è sicuramente l’app di messaggistica più utilizzata per le comunicazioni in quei luoghi. Da sempre, infatti, le conversazioni su Telegram sono considerate molto più sicure rispetto a quelle su altre app di messaggistica istantanea. Questo ovviamente, la dipinge anche come app più spregiudicata negli affari. Ecco, infatti, un nuovo modo di fare soldi tramite l’app di messaggistica istantanea.
Telegram è un servizio di messaggistica istantanea e broadcasting basato su cloud ed erogato senza fini di lucro dalla società Telegram LLC, una società a responsabilità limitata con sede a Dubai, fondata dall’imprenditore russo Pavel Durov. I client ufficiali di Telegram sono distribuiti come software libero per Android, Linux, iOS, MacOS, Windows. E proprio Durov, alcuni mesi fa, aveva annunciato importanti novità di questo genere. Considerata l’anti-WhatsApp e scelta da molti perché ritenuta più sicura e, quindi, spesso teatro di manovre e affari oscuri. Basti pensare a tutto il business della pirateria.
Le condotte a volte poco chiare di Telegram l’hanno portata spesso al centro di polemiche e casi giudiziari. Ma l’app continua a innovare e rinnovarsi. Gli utenti Premium, per esempio, fin qui hanno avuto la possibilità di ricevere una trascrizione istantanea dei messaggi vocali. Ora, invece, potranno avere la trascrizione anche dei video messaggi. Potranno inoltre anche 12 nuovi set di emoji utilizzabili per messaggi, didascalie e stati, più altri 4 set di emoji interattive.
Il nuovo business
Insomma, Telegram cresce, ma, da sempre, è oggetto di manovre più o meno chiare. E ci auguriamo che anche questo nuovo business non prenda, ben presto, una piega illegale. Soprattutto ora che è giunto anche in Italia. Negli ultimi tempi, infatti, Telegram sta mettendo all’asta gli username più desiderati. Ovviamente i primi nickname ad andare a ruba sono quelli più utilizzati: nomi propri di persona e parole più iconiche.
Ma ce ne sono altri che costano già moltissimo. Da @casino a @bank fino a @wired, si trasformano in veri e propri Nft e si pagano con la speciale criptovaluta Toncoin, che è parte del network. I prezzi non sono di poco conto: @casino parte da 78.750 toncoin ovvero circa 130.000 euro, @bank da 73500 toncoin / 120.000 euro, @game a 26250 toncoin / 43.000.
Tra quelli già venduti, @auto è il più costoso, venduto a 900.000 TON o circa 1.4 milioni di dollari al cambio attuale. “Per la prima volta nella storia dei social media, le persone hanno la piena proprietà dei loro username” ha detto Telegram in una dichiarazione ufficiale.